Lunedì, 20 Maggio 2024

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Sapere è potere

SENSO INVERSO.

silvia romano2

I documenti che emergono dagli archivi di Stato statunitensi riscrivono la Storia che abbiamo studiato nei libri di scuola. Da essi abbiamo appreso una verità, per così dire, affievolita, non vera.

Per esempio Hitler non sarebbe morto nel bunker di Berlino, consumato da una pira di fuoco per impedire agli alleati di esibire il suo corpo come un trofeo. I documenti raccontano che sarebbe arrivato in Italia, a Vipiteno, e poi a Roma, in Vaticano, e con un salvacondotto della Croce Rossa sarebbe riuscito ad approdare in Norvegia e in Spagna per poi trasvolare in Argentina, dove, nella foresta amazzonica, fu costruito un insediamento chiamato Nuova Baviera, che avrebbe ospitato il criminale fino all’ultimo dei suoi giorni. A Vipiteno, inoltre, transitò una gran quantità di criminali nazisti tra cui Mengele, Priebke e molti altri.

Anche la storia di Pearl Harbour, dove i giapponesi distrussero la flotta statunitense nel Pacifico, non sarebbe andata proprio così. L’attacco fu una rappresaglia contro gli Stati Uniti colpevoli di aver chiuso i rubinetti del petrolio al Paese del Sol Levante con un embargo, mettendolo alla fame. La sorpresa di fatto era attesa, ma gli statunitensi non si prepararono in tempo.

Così come è stato rivelato che dopo gli attacchi atomici di Hiroshima e Nagasaki, due delegazioni statunitensi si recarono in Giappone per verificare gli effetti delle bombe. E i membri dei due team rimasero inorriditi. Scattarono immagini e rilasciarono dichiarazioni, ma fu tutto secretato perché l’opinione pubblica, già scossa per l’accaduto, non avrebbe potuto sopportare una tale atrocità. Ora è imminente l’uscita dei documenti sull’assassinio di J.F. Kennedy, e Joe Biden ha pensato bene, con la scusa del Covid, di rinviarne la pubblicazione al 2022. E chissà cosa riveleranno i segreti della Cia sull’America latina, sul colpo di Stato del ’73 in Cile, sulla Bolivia, sul Nicaragua, sul Salvador, sul Venezuala… E poi sulla Guerra fredda, su Ustica, sull’assassinio di Moro, sulla strategia della tensione… Insomma viviamo in una bolla di sapone. La verità vera giace negli archivi, e quella la conosceranno i figli dei nostri figli, quando cioè le tensioni saranno spente e la Storia avrà preso un corso diverso da quello che avrebbe potuto prendere se si fossero conosciuti i fatti in tempo reale. Sapere è potere, affermava Bacone nel '600, quindi meno si sa meno potere si ha. Assange insegna. ◘

Redazione l'Altrapagina.it


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