L’ordinanza della Giudice delle Indagini Preliminari di Agrigento Alessandra Vella che ha mandato libera Carola Rackete dall’accusa di aver usato resistenza e violenza contro una nave da guerra italiana che difendeva il porto di Lampedusa dallo sbarco dei migranti salvati in mare dalla Sea Watch, non è solo un atto di giurisdizione, è una profezia, un annuncio, un grido. L’atto, emesso da una donna, in nome del diritto internazionale e della Costituzione italiana dichiara qual è la vera obbedienza che in quel caso si doveva prestare, non solo per obbligo morale, ma anche proprio in termini di diritto positivo; esso rigetta il principio della ragion di Stato in forza della quale sarebbe lecita qualsiasi cosa, mette fuori legge il sacrificio e rovescia la tradizione per la quale Antigone, Vasti, Marianella Garcia Villas e ogni altro, donna o uomo, che resista e disobbedisca a un potere ingiusto, debba pagarla, debba morire.
La vera obbedienza
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