Nell’immaginario be stiario politico italia no, nell’ultimo ven tennio dominato dalla figura del «Caimano», mostro dalle fauci tritatutto ora dormiente, qualcuno ha avvertito che qualcosa mancava, qualcosa di paradossalmente semplice, quasi tautologico, alla portata di tutti: quel qualcuno è Luca Morisi, il fantasioso spin doctor informatico di Matteo Salvini, il «Ministro degli Esterni», come è oramai consueto chiamarlo; quel qualcosa è «LA BESTIA», la formidabile macchina propagandistica massmediatica costruita da Morisi
per le «magnifiche sorti e progressive» politico-elettorali di Salvini.
All’efficacia e pervasività di questo sistema digitale è dovuto gran parte del successo gonfiato di Salvini e della sua Lega. Come ha spiegato su Fanpage l’informatico italiano Alex Orlowski intervistato da Sandro Ruotolo, si tratta di un abile congegno per massimizzare il consenso in rete in modo esponenziale, moltiplicando like, post e falsi account; gli incerti vengono convinti con una ingannevole repurazione del linguaggio (per es., pensa che «non sei razzista e xenofobo», ma che soltanto «vuoi gli stranieri a casa
loro»); dissidenti e avversari (specie se donne: vedi l’ex presidente della Camera Laura Boldrini degradata a «bambola gonfiabile») sono invece attaccati, denigrati, emarginati con metodi da vero «squadrismo digitale».
Da aggiungere che «LA BESTIA» informatica leghista è
La "bestia Triumphans" di Salvini
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