Una crisi economica di enormi proporzioni sta mettendo in difficoltà le fasce più deboli della popolazione mondiale. Sarebbe molto riduttivo prendere coscienza di questo grido dei poveri senza rendersi conto che anche la terra soffre per l’esercizio spietato di dominio della civiltà tecnocratica, la quale l’ha ridotta a una risorsa a costo zero, che si può impunemente violare, inquinare, distruggere. Solo che la natura, a differenza dei poveri si sta vendicando, con la perturbazione degli equilibri che si abbatte sulle nostre vite. La crisi economica e quella ecologica sono due facce della stessa medaglia. C’è bisogno di un cambiamento radicale come indicato da Marcelo Barros (teologo della liberazione), Susan George (Presidente onoraria di Attac e direttrice del Transnational Institute di Amsterdam), Gianni Tamino (professore di biologia all’Università di Padova) e Gianni Mattioli (fisico e matematico).
Rossi A.
Anno 2011