Giovedì, 18 Aprile 2024

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Incontri con gli artisti. Francesco Impellizzeri

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Incontriamo l’artista e per­former Francesco Impelliz­zeri, nativo di Trapani e at­tivo da molti anni a Roma. Gli poniamo qualche do­manda sul suo recente lavoro e in quanto coordinatore, per l’Ar­chivio Accardi di Roma, dell’im­portante retrospettiva su Carla Accardi che si aprirà il 27 marzo prossimo al Museo del Novecen­to di Milano.

Ci puoi raccontare la mostra? Si tratta della prima grande esposizione museale dopo la scomparsa di Carla Accardi nel 2014 e sarà curata da Maria Gra­zia Messina, Anna Maria Mon­taldo e Giorgia Gastaldon. Con “Carla Accardi. Contesti” verrà mostrato il percorso dell’arti­sta, attraverso una settantina di opere, dagli esordi con il gruppo Forma proseguendo con alcu­ni lavori emblematici della sua ricerca artistica e altri, inediti, provenienti da collezioni priva­te. L’esposizione sarà arricchita da video e alcune vetrine conte­nenti documenti storici e foto. Il ricco catalogo (con vari sag­gi, immagini e documenti) sarà pubblicato dalla casa editrice Electa.

Mi potresti parlare del tuo ruolo nel lavoro di Carla Ac­cardi, il vostro rapporto... Ho conosciuto Carla Accardi nel 1983 e per un po’ di anni ci sia­mo frequentati in occasione di sue o mie esposizioni. La mia col­laborazione è iniziata nel 1987, quando mi ha chiesto di mettere ordine nel suo archivio per poi passare anche alla progettazione di opere e lavorare all’organiz­zazione delle sue esposizioni. In quel periodo Carla si trovava in una fase di grande rinascita e, dopo la Biennale di Venezia del 1988, la sua attività espositiva si è ancora più intensificata. La grande intesa che c’era tra noi la attribuivamo giocosamente alla nostra comune città natale. Que­sto feeling ci ha permesso di con­tinuare a scambiarci pareri, viag­giare insieme per allestire mostre e anche scherzare in modo ele­gante per quasi trent’anni, nono­stante il mio decennale rapporto espositivo con la Spagna. Questa lunga esperienza mi ha permesso di entrare a far parte del comita­to scientifico dell’Archivio Accar­di Sanfilippo.

pellizzeri1Ricordo che fino al 15 gennaio scorso alla galleria Santo Fi­cara di Firenze si è tenuta una mostra di opere tue e di Car­la Accardi (un dialogo tra voi due, artisti legati per anni, l’e­sposizione spaziava dalla pit­tura alla performance). Avevamo già realizzato nel 2004, nella galleria AAM di Roma, una mostra dialogo con Carla Accardi attraverso i miei “Pensierini” sul suo lavoro. “Prismatica” a Firen­ze è stato un modo per mostra­re questo sodalizio attraverso la performance “Ping, Pong”, in cui racconto la nostra amicizia/ lavoro leggendo un testo accom­pagnato dalla proiezione di 50 immagini che illustrano questo sodalizio trentennale. Le opere in galleria partivano dall’anno in cui è iniziato il nostro rapporto lavorativo fino alla scomparsa di Carla.

 


pellizzeri2Hai avuto, fino al 18 febbraio scorso, un’opera esposta all’I­stituto Italiano di Cultura di Parigi (Collezione della Farne­sina). Ci puoi raccontare come è nata la tua partecipazione alla Collezione del Ministero per gli Affari esteri.
Nel 2008 sono stato invitato da Lorenzo Canova a inserire alcune mie opere nella collezione Farne­sina, che l’ambasciatore Umber­to Vattani ha strutturato circa 20 anni fa con la curatela scientifica di Maurizio Calvesi e Paolo Por­toghesi. Con mia somma sorpre­sa se n’è aggiunta una del 1989, proveniente dalla collezione di una fondazione italiana. Sempre Vattani ha deciso di far viaggia­re le opere nei musei o istituti di cultura per diffondere la con­temporaneità artistica del nostro Paese. L’opera esposta a Parigi ha partecipato, lo scorso anno, all’e­sposizione itinerante, negli spazi del Museu Nacional dos Coches di Lisbona dove, invitato da Lu­isa Violo, direttrice dell’Istituto italiano di cultura, ho concertato un’originale performance e pro­iezione di alcuni video delle mie performance.

 

 

Hai in corso - al Museo d’arte contemporanea San Rocco di Trapani (fino al 13 aprile p.v.) - una tua importante personale con disegni, dipinti e installa­zioni. Ci puoi parlare delle tue ricerche esposte a Trapani? La mostra “Un bel ricordo è già ritorno”, con “Souvenir” al Mu­seo delle Trame Mediterranee di Gibellina e “Sagome alla Ribal­ta” al Museo Cordici di Erice, fa parte degli eventi espositivi che lo scorso anno hanno visto il mio ritorno nei luoghi di nascita dopo trent’anni di assenza. Nel Museo San Rocco di Trapani è stato pos­sibile mettere a confronto vari periodi del mio eterogeneo la­voro per evidenziare inaspettati rimandi: dai disegni delle scuole elementari ai “Pensierini”, dalle tele e cartoncini dedicati alla mu­sica ai dischi serigrafati, dai testi cantati nelle performance a quel­li dipinti sui lavori recenti, anche attraverso proiezioni luminose. Tutte le opere esposte in Sicilia sottolineano la bellezza di quei luoghi che, com’è stato anche per Carla Accardi, hanno arricchito la tavolozza di brillanti sfumatu­re; le opere sono permeate dalle culture che hanno fatto la storia dell’isola. Alla chiusura della mo­stra sarà presentato un catalogo che raccoglie immagini e testi dei tre eventi.

pellizzeri3Sarai anche presente con la tua propria collezione d’arte alla Galleria Comunale d’Arte di Roma (via Crispi) dall’8 aprile al 3 giugno. L’evento fa parte di una serie di esposizioni. Di che si tratta? Il progetto “Le altre opere - Ar­tisti che collezionano artisti” nasce da un’idea di due artiste: Daniela Perego e Lucilla Cata­nia. 86 artisti romani sono stati invitati a esporre una loro opera e la loro propria collezione d’ar­te negli spazi di 5 musei di Roma (Museo Carlo Bilotti, Museo Pie­tro Canonica, Museo di Roma in Trastevere, Museo Napoleo­nico, Galleria Comunale d’Arte), dal 27 febbraio al 27 settembre 2020. È un evento originale che solo la bravura e la forza del­le due autrici poteva sostenere: due figure dell’arte contempora­nea che stimo, come quelle che mostrerò nella mia collezione, che sarà soltanto al femmini­le. Credo sia bene sottolineare, infatti, che l’arte non dovrebbe essere suddivisa per sesso o per età: tutti i pregiudizi dovrebbero essere abbattuti.

di Maria Sensi


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