Incontriamo l’artista e performer Francesco Impellizzeri, nativo di Trapani e attivo da molti anni a Roma. Gli poniamo qualche domanda sul suo recente lavoro e in quanto coordinatore, per l’Archivio Accardi di Roma, dell’importante retrospettiva su Carla Accardi che si aprirà il 27 marzo prossimo al Museo del Novecento di Milano.
Ci puoi raccontare la mostra? Si tratta della prima grande esposizione museale dopo la scomparsa di Carla Accardi nel 2014 e sarà curata da Maria Grazia Messina, Anna Maria Montaldo e Giorgia Gastaldon. Con “Carla Accardi. Contesti” verrà mostrato il percorso dell’artista, attraverso una settantina di opere, dagli esordi con il gruppo Forma proseguendo con alcuni lavori emblematici della sua ricerca artistica e altri, inediti, provenienti da collezioni private. L’esposizione sarà arricchita da video e alcune vetrine contenenti documenti storici e foto. Il ricco catalogo (con vari saggi, immagini e documenti) sarà pubblicato dalla casa editrice Electa.
Mi potresti parlare del tuo ruolo nel lavoro di Carla Accardi, il vostro rapporto... Ho conosciuto Carla Accardi nel 1983 e per un po’ di anni ci siamo frequentati in occasione di sue o mie esposizioni. La mia collaborazione è iniziata nel 1987, quando mi ha chiesto di mettere ordine nel suo archivio per poi passare anche alla progettazione di opere e lavorare all’organizzazione delle sue esposizioni. In quel periodo Carla si trovava in una fase di grande rinascita e, dopo la Biennale di Venezia del 1988, la sua attività espositiva si è ancora più intensificata. La grande intesa che c’era tra noi la attribuivamo giocosamente alla nostra comune città natale. Questo feeling ci ha permesso di continuare a scambiarci pareri, viaggiare insieme per allestire mostre e anche scherzare in modo elegante per quasi trent’anni, nonostante il mio decennale rapporto espositivo con la Spagna. Questa lunga esperienza mi ha permesso di entrare a far parte del comitato scientifico dell’Archivio Accardi Sanfilippo.
Ricordo che fino al 15 gennaio scorso alla galleria Santo Ficara di Firenze si è tenuta una mostra di opere tue e di Carla Accardi (un dialogo tra voi due, artisti legati per anni, l’esposizione spaziava dalla pittura alla performance). Avevamo già realizzato nel 2004, nella galleria AAM di Roma, una mostra dialogo con Carla Accardi attraverso i miei “Pensierini” sul suo lavoro. “Prismatica” a Firenze è stato un modo per mostrare questo sodalizio attraverso la performance “Ping, Pong”, in cui racconto la nostra amicizia/ lavoro leggendo un testo accompagnato dalla proiezione di 50 immagini che illustrano questo sodalizio trentennale. Le opere in galleria partivano dall’anno in cui è iniziato il nostro rapporto lavorativo fino alla scomparsa di Carla.
Hai avuto, fino al 18 febbraio scorso, un’opera esposta all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi (Collezione della Farnesina). Ci puoi raccontare come è nata la tua partecipazione alla Collezione del Ministero per gli Affari esteri. Nel 2008 sono stato invitato da Lorenzo Canova a inserire alcune mie opere nella collezione Farnesina, che l’ambasciatore Umberto Vattani ha strutturato circa 20 anni fa con la curatela scientifica di Maurizio Calvesi e Paolo Portoghesi. Con mia somma sorpresa se n’è aggiunta una del 1989, proveniente dalla collezione di una fondazione italiana. Sempre Vattani ha deciso di far viaggiare le opere nei musei o istituti di cultura per diffondere la contemporaneità artistica del nostro Paese. L’opera esposta a Parigi ha partecipato, lo scorso anno, all’esposizione itinerante, negli spazi del Museu Nacional dos Coches di Lisbona dove, invitato da Luisa Violo, direttrice dell’Istituto italiano di cultura, ho concertato un’originale performance e proiezione di alcuni video delle mie performance.
Hai in corso - al Museo d’arte contemporanea San Rocco di Trapani (fino al 13 aprile p.v.) - una tua importante personale con disegni, dipinti e installazioni. Ci puoi parlare delle tue ricerche esposte a Trapani? La mostra “Un bel ricordo è già ritorno”, con “Souvenir” al Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina e “Sagome alla Ribalta” al Museo Cordici di Erice, fa parte degli eventi espositivi che lo scorso anno hanno visto il mio ritorno nei luoghi di nascita dopo trent’anni di assenza. Nel Museo San Rocco di Trapani è stato possibile mettere a confronto vari periodi del mio eterogeneo lavoro per evidenziare inaspettati rimandi: dai disegni delle scuole elementari ai “Pensierini”, dalle tele e cartoncini dedicati alla musica ai dischi serigrafati, dai testi cantati nelle performance a quelli dipinti sui lavori recenti, anche attraverso proiezioni luminose. Tutte le opere esposte in Sicilia sottolineano la bellezza di quei luoghi che, com’è stato anche per Carla Accardi, hanno arricchito la tavolozza di brillanti sfumature; le opere sono permeate dalle culture che hanno fatto la storia dell’isola. Alla chiusura della mostra sarà presentato un catalogo che raccoglie immagini e testi dei tre eventi.
Sarai anche presente con la tua propria collezione d’arte alla Galleria Comunale d’Arte di Roma (via Crispi) dall’8 aprile al 3 giugno. L’evento fa parte di una serie di esposizioni. Di che si tratta? Il progetto “Le altre opere - Artisti che collezionano artisti” nasce da un’idea di due artiste: Daniela Perego e Lucilla Catania. 86 artisti romani sono stati invitati a esporre una loro opera e la loro propria collezione d’arte negli spazi di 5 musei di Roma (Museo Carlo Bilotti, Museo Pietro Canonica, Museo di Roma in Trastevere, Museo Napoleonico, Galleria Comunale d’Arte), dal 27 febbraio al 27 settembre 2020. È un evento originale che solo la bravura e la forza delle due autrici poteva sostenere: due figure dell’arte contemporanea che stimo, come quelle che mostrerò nella mia collezione, che sarà soltanto al femminile. Credo sia bene sottolineare, infatti, che l’arte non dovrebbe essere suddivisa per sesso o per età: tutti i pregiudizi dovrebbero essere abbattuti.
di Maria Sensi