Venerdì, 29 Marzo 2024

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Sogno una comunità...

LETTERE IN REDAZIONE.  IL COVID-19 CI INTERPELLA

cammino

Lettera aperta alla redazione

Mi rivolgo a coloro che hanno ancora desiderio di leggere un pensiero cercato, scavato, giustificato, portato alla luce. Da madre e insegnante, so di non sapere mai abbastanza e che la Verità è la strada, mai - purtroppo- la meta.

Per questo, un mondo in cui si scrive o si dice ogni pensiero che capita di veder transitare per la mente e, poi, spesso, se ne fa uno spettacolo e, a volte (peggio), un’ordinanza ministeriale, mi sembra un mondo di cartapesta. Fragile e finto.

Bambini e ragazzi, nativi digitali, insieme a noi immigrati, hanno imparato a sopravvivere da soli nel mare ‘monstrum’ del Web, tuttavia, ho visto acque rese più sicure dalla piattaforma -  a volte scialuppa - familiare e dai ponti che la scuola e le istituzioni educative sono riuscite a costruire. Ponti che, con fatica, tanti limiti e, a volte, senza un disegno progettuale chiaro nei dettagli, ogni addetto ai lavori ha cercato di realizzare per mantenere una relazione e continuare a camminare insieme in un percorso di Crescita che va al di là di ogni previsione. 

Ma il mare è davvero grande: il rischio è di perdersi o sentirsi immortali e volerci restare.

Questa è la prima grande paura: volerci restare.

Con molti profeti contemporanei, speravo in una fase due che, a distanza di sicurezza, vedesse bambini fiorire nei parchi e ragazzi spuntare in ville e giardini e famiglie passeggiare lungo i fiumi pieni di vita nuova tornata alla ribalta. Non è così.

Si fanno i complimenti agli Italiani per il senso di responsabilità. Ma quello che vedo è la fila ai supermercati e i parchi vuoti. Se fioriscono bambini qua e là, hanno in mano iphone  e tablets. I miei ragazzi che scrivevano “Passare il pomeriggio da soli è una noia mortale e, se vado fuori, l’unico con cui posso giocare a pallone è il muro. (Aida)”, continuano a non uscire e a passare ore e ore davanti a dispositivi vari. 

Quindi ho un’altra grande paura. Sempre con i ragazzi, abbiamo osservato il mondo intorno a noi e ci siamo accorti come “In questi giorni con le fabbriche chiuse e meno spostamenti, la Terra ha cominciato a essere più silenziosa e a respirare aria pulita. (Leonardo)”

Ebbene, la mia paura è espressa sempre da loro, i ragazzi, che sanno - insieme a grandi profeti contemporanei - che “Purtroppo quando questa situazione sarà finita tutti torneremo alla vita di prima, con tutte le conseguenze (inquinamento, rumore, corse...), perché non vediamo l’ora di tornare alle nostre abitudini. (Emma)”.

E le nostre abitudini ci porteranno ad abituarci al coronavirus come ci siamo abituati alla fame nel mondo e all’inquinamento. Cioè come ci siamo abituati a ogni cosa che ci sta distruggendo. In modo molto più grave di questa ultima pandemia.

Ma quello che mi terrorizza è la sensazione che la politica, attraverso i canali di comunicazione, abbia fatto quasi terrorismo su questo tema.

Scrive Leonardo, 12 anni: “Che dire, in questo periodo buio sembra di essere tornati alla II guerra mondiale, quando tutti si combatteva contro la dittatura di Hitler e Mussolini. Ora, però, ci chiedono solo di stare sul divano a guardare la tv o di giocare alla playstation: abbiamo un solo scopo, combattere il virus.”

…le persone hanno paura di tornare a Sognare nel mondo Reale. Perché il mondo Reale è quello dipinto dai media: in guerra. Ci sono bravi soldati (vedi Supereroi di Banksy). Ma i  generali di questa guerra non hanno un progetto preciso, perché non hanno un Sogno…

Per questo, mi rivolgo a coloro che guidano la Cosa Pubblica e che sono riusciti a rinchiuderci in casa per due mesi demolendo libertà fondamentali: usino il potere che hanno acquisito per costruire, non per demolire… 

Credo che in questo momento, come non mai, abbiamo bisogno di ritrovare un Senso di Comunità e, questo, credo che sia possibile, al di là di appartenenza o meno a partiti, fedi e categorie, solo Condividendo insieme un Sogno.

Il Sogno di una Comunità che possa risvegliarsi più Solidale, più Bella e più Vera. Più Solidale perché in grado di accogliere tutti nei suoi Spazi con il Rispetto degli Altri e dell’Ambiente, quindi più Bella, perché capace di valorizzare e custodire quegli Spazi e i Tesori che contengono, infine più Vera: Condivisione e Bellezza è l’unica strada che, partendo da ciò che è Vero, tangibile, ci conduce alla scoperta delle nostre Radici e ci permette, così, di alzare i nostri Rami verso un futuro possibile.

Ora, possiamo tentare di ricominciare. Gli alberi germogliano dimenticando l’Inverno. 

di Sara Borsi

 Grazie per questa bella lettera. I sogni aiutano a vivere, a immaginare, a creare. Senza di essi saremmo già estinti come specie. È un augurio  che condividiamo e ci facciamo   A.G.


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