Lunedì, 07 Ottobre 2024

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La fabbrica dei sogni

Cultura. La scomparsa di Giulietto Chiesa costruttore di cultura

cammino

Ci sono dei compagni di viaggio che diventano non solo amici, ma punti di riferimento. Ci siamo incontrati a Sansepolcro in occasione del Premio della Pace e mi aveva subito colpito la lucidità delle sue analisi e la lungimiranza delle sue prospettive. Giulietto Chiesa aveva colto in anticipo dove ci avrebbe condotto l’informazione distorta dei media e quali sono le centrali che forniscono le notizie date in pasto al pubblico. Una realtà manipolata che plasma le menti e rende ossequienti al potere. Giulietto spiegava che le guerre si preparano in anticipo e le televisioni sono le corazzate più potenti.

Come inviato de La Stampa egli ha potuto osservare tutti i teatri di guerra e ne ha tratto la conclusione che il vero scontro epocale sarebbe stato quello tra Stati Uniti e Cina. L’Europa avrebbe avuto il ruolo di comparsa, mentre la Russia avrebbe potuto assurgere a mediatrice tra i due blocchi. Solo che la situazione sociale nel paese è catastrofica, lacerata tra corruzione e povertà. E la democrazia è ancora di là da venire, aggiungeva Giulietto Chiesa: «Putin usa la democrazia come un soprammobile, annichilisce i modestissimi avversari con l’esibizione di un potere straordinario».

chiesa3L’amicizia mi permetteva di chiedere delle interviste per l’altrapagina anche nei momenti più impensati, come lo svolgimento delle elezioni in Iraq. «Io ero l’unico straniero a Nassiriya – mi disse Chiesa – e ho visto come si sono svolte le elezioni: ogni seggio elettorale era presidiato da una squadra di 30 – 40 persone con le mitragliatrici sopra le case, i seggi hanno funzionato dalle 7 alle 12 e poi sono diventati deserti. Le schede erano impossibili da leggere, tanto erano scritte con caratteri piccoli. Il Iraq il 70% della popolazione è analfabeta. È legittimo chiedersi se questa è democrazia».

Tutto lo sforzo di Giulietto è stato quello di incoraggiare a riprendere in mano il linguaggio televisivo in modo critico, altrimenti tutta la politica sarà azzerata dalla televisione. Avremo una popolazione come quella americana in cui milioni di persone votano ogni quattro anni senza sapere nulla di ciò che li circonda, come sono stati governati e se sono state raccontate bugie. Ne va davvero della democrazia. È l’ultimo messaggio che Giulietto ci ha lasciato e ne siamo grati. 

di Achille Rossi

 

Le ultime parole di Giulietto Chiesa pronunciate il 25 aprile, Festa della Liberazione, su Pandora Tv: «Noi dobbiamo imparare a difenderci in modo tale che non ci possano colpire. Difenderci in questo modo significa difendere il nostro territorio: il territorio del nostro cervello. Dobbiamo difendere i nostri pensieri, il nostro corpo che è la nostra vita senza la quale non potremmo vivere. Dobbiamo difendere dove camminiamo, dove camminano i nostri figli, dove studiano, dove lavoriamo, dove ci incontriamo. Noi dovremmo costruire mille, diecimila, centomila punti di resistenza, di uomini e donne consapevoli che la difesa del loro territorio è cruciale”.

 


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