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«La trasmissione del 20 aprile, “Dio, Patria e Famiglia Spa” ha registrato il picco di  ascolti  più alto da quando è in nata”. Così afferma Sigfrido Ranucci, il conduttore di "Report", una mosca bianca nel panorama informativo nazionale.  Ripercussioni da parte della Chiesa non ci sono state, ma aggiunge: «A seguito della trasmissione, alcuni parlamentari hanno fatto interpellanze  per accertare la veridicità circa i finanziamenti ad alcuni partiti della Destra».  Seguendo gli esiti di quel lavoro giornalistico rivolgiamo a Ranucci alcune domande.

Cosa c’è dietro gli attacchi a papa Francesco da parte di ambienti cattolici americani e ultranazionalisti russi che lo accusano di aver  provocato il coronavirus, quale punizione divina per le sue aperture a omosessuali, divorziati, poveri e ambiente?

«Attribuire al Papa lo sviluppo della pandemia, come hanno fatto alcuni siti di informazione, alcune televisioni private americane  è una cosa che si commenta da sola. Come si è sviluppata la pandemia lo si sa bene. Dietro questi attacchi si muovono, molte forze che fanno riferimento alla destra repubblicana americana e che Steve Bannon ha organizzato cercando di coinvolgere anche frange dei cattolici tradizionalisti.. Abbiamo fatto i nomi di Viganò e del cardinale Raymond Burke, patrono dell’Ordine di Malta, che ha attaccato in modo più o meno forte il Papa».

TRUMPSi può parlare di “complotto” ordito ai danni di papa Francesco da frange estreme della chiesa americana vicine al Presidente Trump?

«Non dispongo degli elementi per sostenere una tesi simile, anche se si tratta di due prelati che coltivano rapporti con realtà molto vicine al presidente Trump. Ma le responsabilità, in questa vicenda, provengono anche dall’altra parte del mondo rispetto agli Stati Uniti, la Russia, dove gli ultranazionalisti, il cui leader è Konstantin Malofeev, si stanno muovendo in sintonia con queste associazioni americane, anche sul piano dei finanziamenti».

Eppure Steve Bannon, regista di queste operazioni aggregative di tutte le destre del mondo, ha rotto i rapporti con Trump.

«Certamente non  c’è una sintonia come in passato con il Presidente, tuttavia, l’area culturale  e politica di riferimento di tutti questi soggetti è quella. Bannon sta cercando di creare una realtà simile anche in Europa. Ricordo che un suo uomo è ancora nella Certosa di Trisulti, Benjamin Harnwell. Era stata chiesta la rescissione del contratto per l’annullamento della concessione, ma lui è ancora là perché quella sede dovrebbe diventare il punto di riferimento per un progetto sovranista, una scuola di formazione di una classe dirigente europea. Abbiamo sentito dalle parole dello stesso Harnwell, che lui vorrebbe Burke come Papa».

Queste associazioni, fondazioni e altri soggetti che appartengono all'area culturale e politica repubblicana includono anche i suprematisti bianchi e il Ku Klux Klan?

«Non sappiamo se esiste un collegamento diretto tra di loro. Abbiamo visto che usano le stesse parole, le stesse terminologie e c’è un’intesa su tutto, però capire se ci sia una regia dietro tutto questo, è molto più complicato. Quello che abbiamo documentato è l’esistenza di vari apparati impegnati a diffondere messaggi contro Francesco e il suo pontificato con una campagna partita  dal 2014».

I leader dei movimenti ultracattolici americani e ultranazionalisti russi non fanno mistero, anzi sostengono apertamente di voler indebolire anche l’Europa e di far fallire il suo progetto.

certosa«Abbiamo mostrato il flusso di denaro, un miliardo di dollari,  da quando Papa Francesco è salito sul soglio di Pietro, che è partito dalle Fondazioni cristiane dell’ultradestra legate al mondo repubblicano ed è arrivato in Europa per finanziare partiti e movimenti che si oppongono  a Francesco. Parte di questo flusso è andato anche ai sovranisti e sono stati utilizzati in funzione antieuropea. È tutto certificato nei loro bilanci e mai smentito.

Malofeev, magnate russo, con le sue Fondazioni fa le stesse cose».

Chi sono i nemici di Bergoglio all’interno della Chiesa?

«Questo è un po’ più complicato. Credo che il desiderio di Francesco di fare pulizia all’interno della Chiesa, di eliminare la corruzione gli abbia procurato molti nemici tra coloro che l’hanno gestita negli ultimi anni.

Esiste un’intesa russo americana per abbattere il Papa?

«Noi abbiamo documentato, anche con mail provenienti da un data base di un consorzio riconosciuto, i movimenti di denaro serviti per finanziare viaggi e incontri tra Malofeev e alcuni esponenti di queste fondazioni americane».

E poi una parte di questi soldi sembrerebbe affluita nelle casse di alcuni partiti italiani: Lega,  F.lli d’Italia ed estrema destra.

«Dei finanziamenti ai partiti non siamo riusciti a venirne a capo, perché si tratta di flussi di denaro che si nascondono dietro i movimenti della famiglia, movimenti pro-vita che si battono contro il divorzio e così via. Abbiamo visto anche dei collegamenti con Forza Nuova e Casa Pound. In ogni caso vanno a finire in quegli ambiti là».

Secondo lei, il Papa è in pericolo?

«È una domanda difficile a cui rispondere, ma non banale. Se si tiene conto dell’ampiezza degli attacchi che subisce dall’esterno e dall’interno della Chiesa e soprattutto dagli ambienti da cui muovono queste critiche, credo, sì, che il Papa stia correndo dei rischi».

Perché lo Stato italiano non riesce a tornare in possesso della Certosa di Trisulti?

«Bisognerebbe chiederlo al Ministro Franceschini».

di Antonio Guerrini

 

Report. Ecco cosa ha detto l'inchiesta di Report di Giorgio Mottola
La rete globale tesa contro il Papa

Il Papa che parla dei poveri, dell’ambiente, degli ultimi ha attirato la punizione divina del coronavirus. Lo sostengono gli estremisti cattolici che si riuniscono attorno ad alcuni siti come Lifesitenews, News, Church militant, Breitbart (creatura di Bannon). L’accusa è questa: un pontefice che fa idolatria, perché ha fatto entrare in Vaticano i simboli degli indios arrivati a Roma per il Sinodo.

meloniBurke però è colui che più apertamente ha criticato il Papa, che aveva commissariato l'Ordine di Malta di cui è patrono, perché si comportava come uno Stato indipendente, dialogando con altre nazioni. Burke è stato anche presidente dell’associazione di Bannon (fondatore di Cambridge Analytica) che voleva creare qui in Italia la scuola di formazione per sovranisti europei alla Certosa di Trisulti. Il governo ha bloccato la concessione: ma Dignitatis Humanae e Benjamin Harnwell sono ancora lì.

I “Dubia” di Burke

Le 3 formazioni ostili, secondo Report, hanno ciascuna uno punto privilegiato di attacco. Burke impersona l’intransigenza dottrinale. È stato fra gli estensori dei “Dubia” dopo l’Esortazione apostolica Amoris laetitia del 2016. Le sue riserve sulla pastorale del Papa si appuntano soprattutto sugli aspetti della morale personale e familiare. I “Dubia”, infatti, vertevano essenzialmente sull’ammissione all’Eucaristia, a determinate condizioni, dei divorziati risposati.

Burke si è spesso trovato sulla stessa linea politica di Salvini, quando quest’ultimo era ministro: Burke è anche presidente della fondazione Sciacca, dentro cui si trovano capi dei servizi segreti (come il capo del DIS), magistrati, generali dell’esercito e banchieri, gente che conta in Italia.

Presidente del comitato scientifico della fondazione Sciacca è l’ex ministro Salvini, che come divorziato non è proprio un esempio di buon cristiano.

Esiste una intercettazione della DIA in cui è finito dentro Burke (non indagato) in cui gli viene chiesta una spintarella per un sottosegretario del passato governo e per il figlio. Arata junior sarebbe considerato il tramite con Steve Bannon, avendolo accolto al suo arrivo in Italia.

Vero o no, Federico Arata viene assunto a Palazzo Chigi e Armando Siri (nelle intercettazioni) entra come sottosegretario.

Arata e Siri sono indagati in una inchiesta per corruzione: Arata junior accoglie Bannon come se lui fosse lo spin doctor della Lega, e sta preparando il viaggio di Giorgetti e Salvini in America (poi non fatto).

La destra sovranista italiana si è votata all'estremismo religioso, contro Bergoglio, dopo l'elezione di Trump: la destra religiosa americana ha finanziato in modo considerevole (si parla di 1 miliardo di dollari) formazioni sovraniste europee. Fondazioni che fanno parte del World Congress of families, di Malofeev, magnate russo in contatto con miliardari americani e di esponenti repubblicani in America.

I partiti italiani

Giorgia Meloni è stata una delle poche politiche europee che ha parlato alla “American Conservative Union”: le Fondazioni della destra americana stanno avendo un ruolo sempre più importante in Europa e in Italia come testimonia la convention tenuta a Roma in cui sono stati ospitati diversi esponenti della destra europea.

Nei discorsi di questo incontro si è parlato di papa Francesco, identificato come leader della sinistra mondiale. Questo è il vero obiettivo della battaglia contro Bergoglio: aver sposato tesi diverse da quelle di Trump, degli oligarchi nazionalisti russi, degli estremisti di destra, dell’ultradestra conservatrice.

Giorgio Mottola ha incontrato il presidente della Fondazione Lepanto, anti evoluzionista, anti omosessuali: ha organizzato preghiere per strada contro Papa Bergoglio.

La propaganda contro il Papa passa anche attraverso televisioni come Gloria TV da cui partono attacchi e fake news.

L’orientamento è filo russo, racconta l’esperto di propaganda web Orlowsky. Gloria TV ha la redazione in Svizzera, i server sono registrati in Moldavia, il dominio è di proprietà di una società con sede in Delaware. Il fondatore di Gloria TV è un ex prete, cacciato dalla Chiesa per le sue posizioni. La rete che si muove contro il Papa è globale.


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