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Promemoria per il 3 novembre 2020

Stati Uniti. Il modello elettorale americano è antidemocratico

silvia romano2

Il Presidente degli Stati Uniti non viene eletto dai cittadini nel giorno dell’election day. Per eleggere il Presidente hanno diritto al voto gli americani che abbiano almeno 18 anni. Ma, la votazione è indiretta, perché gli elettori votano, con il sistema maggioritario, i Grandi Elettori (G.E.), che a loro volta, in una data stabilita (quest’anno: il 14 dicembre), eleggono il Presidente.

Chi sono i G.E. (President Electors)? Sono i rappresentanti dei cittadini elettori nel Collegio elettorale, che a sua volta ha il compito di votare uno dei candidati alla presidenza degli USA. A ogni Stato spetta un numero prestabilito di G.E. (55 alla California, 38 al Texas ecc.). Il candidato Presidente, che in uno Stato ottiene il maggior numero di voti nel Collegio, ha diritto al sostegno di tutti i G.E. di quello Stato. Solo in Maine e in Nebraska vige il criterio proporzionale. In pratica, può essere eletto Presidente il candidato che riceve meno voti dai cittadini e più voti dai G.E. Questo meccanismo elettorale è stato giustamente definito «barocco e antidemocratico» (F. Tonello). Di norma i G.E. votano per il candidato Presidente che hanno sostenuto in campagna elettorale. Rarissimi i G. E. infedeli. Viene eletto Presidente chi ottiene almeno 270 voti.

img357Alcuni esempi per riflettere sull’incredibile funzionamento del meccanismo. Presidenti degli U.S.A sono stati eletti pur non avendo ricevuto il sostegno della maggioranza dei cittadini votanti: Abraham Lincoln (1860) fu eletto presidente con il 39,9% dei voti degli elettori e il 59,4% del voti dei G.E.; lo stesso John F. Kennedy, un secolo dopo, ottenne il 49,7% dei voti popolari, ma il 56,4% dei voti dei G.E.; Donald Trump (2016) ha ottenuto il 46,09 dei voti popolari, ma 306 dei 538 G.E.

Osservatori e studiosi da sempre si chiedono: come mai la cosiddetta più grande democrazia del mondo impone la preventiva iscrizione dei cittadini alle liste elettorali per esercitare il proprio diritto e affida le sorti dell’elezione del Presidente ai Collegi Elettorali, organismi inaffidabili e antidemocratici?

Un capitolo a parte è quello del voto per posta, soprattutto in presenza della pandemia da Covid. Prima del 14 dicembre 2020, giorno in cui è fissato il voto dei G.E., sarà completato lo spoglio delle schede inviate per posta? E se lo spoglio quest’anno non fosse completato? Non dimentichiamo che Trump ha già accusato di brogli il sistema del voto per posta! ◘

Di Matteo Martelli


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