MONTE CATRIA E RAFFAELLO: AMBIENTE E ARTE
Quest’anno, a settembre, non si è potuto tenere il consueto convegno de l’altrapagina, causa Covid, ma sono state organizzate due conferenze presso la Biblioteca comunale di Città di Castello. Quella del 22 settembre, in collaborazione col Cai (Club alpino italiano), ha avuto come tema “Catria: la montagna non più incantata” e ha visto la presenza, in qualità di relatori, di Moravio Del Gaia (Presidente della Sezione CAI di Città di Castello), Maurizio Fratta (redazione l’altrapagina) e Claudio Mancini (Responsabile TAM - Tutela Ambiente Montano - della Sezione CAI di Città di Castello).
È stato illustrato lo scempio, denunciato nel numero di settembre della rivista, di cui è oggetto il Monte Catria, con un progetto di una nuova stazione sciistica, che nei mesi del lockdown ha avuto un’accelerazione decisiva: allargamento a dismisura delle piste, sostituzione della vecchia bidonvia con nuove seggiovie, skilift, impianti per l’innevamento artificiale e per l’illuminazione delle piste. Il costo di tale operazione scellerata? Quasi cinque milioni di euro, reperiti con fondi pubblici.
Il 30 settembre è stata la volta della conferenza “Raffaello inedito”, in cui sono intervenuti Matteo Martelli (presidente del Centro Studi “Mario Pancrazi” di Sansepolcro), Maria Sensi (titolare di un dottorato in storia dell’arte presso l’Università La Sorbona di Parigi) - curatori del dossier dall’omonimo titolo pubblicato nel numero di settembre de l’altrapagina - e Laura Teza, docente di storia dell’arte all’Università di Perugia, curatrice della mostra su Raffaello prevista alla Pinacoteca di Città di Castello nel 2021.
Si è parlato del ruolo di Raffaello nella storia dell’arte dal Rinascimento a oggi. Teza ha illustrato l’esposizione, che dovrebbe esser incentrata sull’esperienza giovanile, tifernate, del Sanzio, con particolare riferimento al suo interesse per le ricerche di Luca Signorelli da lui attentamente osservate in città.
Alcune opere (tra cui disegni di grande qualità) sono state richieste a musei italiani ed esteri (dovrebbe esser ricomposta parte della pala Baronci, eseguita per la Chiesa di S. Agostino e smembrata dopo il terremoto del 1789, di cui alcuni lacerti sono al Louvre, al Museo Capodimonte di Napoli e alla Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia).
La milanese Pinacoteca di Brera ha escluso il prestito dello Sposalizio della Vergine, così come dalla National Gallery di Londra non perverrà la Crocifissione Mond, dipinta dall’Urbinate per la tifernate Chiesa di San Domenico su commissione della famiglia Gavari. ◘
Acura della Redazione