Martedì, 16 Aprile 2024

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L'isola d'Elba

Sport - cultura - ambiente. Cicloturismo: i viaggi di Benedetta

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Per il mio 27simo compleanno ho ricevuto in regalo un weekend da trascorrere all’isola d’Elba, dove sport e natura si fondono perfettamente.

Partiti da Piombino, con una sola ora di traghetto siamo già a Porto Ferraio.

Come ben sappiamo l’isola, oltre che per il suo limpido mare è piena di storia, sia per il suo passato minerario, sia per aver ospitato Napoleone Bonaparte in esilio per 10 mesi.

Da Porto Ferraio ci dirigiamo in macchina al Camping Scaglieri, dove posizioniamo la tenda in una bellissima piazzola panoramica: il mare si trova proprio sotto di noi.

Incantati dallo scenario, scendiamo le bici, pronti per il giro dell’anello occidentale dell’isola.

Notiamo subito una caratteristica: non esistono pianure, ma solo saliscendi più o meno faticosi, che rendono la pedalata più entusiasmante.

viaggi benedetta1Tagliamo a metà l’isola per arrivare a Marina di Campo, dove pranziamo prima di iniziare il tratto chiamato “Costa del Sole”. Nome che rende giustizia alla bellissima strada panoramica riscaldata da un bellissimo sole.

Costeggiamo dall’alto il mare per chilometri, fino a quando quell’acqua così azzurra ci convince a fare un bel bagno, nonostante fosse gelata.

Con il mare al nostro fianco riprendiamo a pedalare fino al borghetto arroccato di Marciana, caratterizzato da bei vicoletti e una gran visuale sul mare.

Pausa-aperitivo per poi riscendere fino a Marciana Marina, dove il cielo e il mare iniziano a colorarsi di rosso. Un tramonto stupendo ci accompagnerà fino al campeggio, dove ce lo gustiamo appieno, soddisfatti dei nostri 80km, impegnativi ma gustati uno a uno.

Il secondo è giorno di riposo per le bici ma non per noi. Corsetta mattutina tra i boschi passando per la località Viticcio fino alla punta dell’Enfola, promontorio situato sulla costa settentrionale dell’isola.

viaggi benedetta2Torniamo per pranzo a Marciana Marina dove non può mancare una visita a “Borgo al Cotone”, quartiere tipico, caratterizzato da casette colorate e un bellissimo scorcio sul mare.

Terminata la visita, risaliamo a Marciana dove inizia il sentiero per il monte principale dell’isola: il Monte Capanne.

Il percorso all’inizio si presenta facile e percorribile per tutti, fino a diventare più impervio ma più divertente per noi; nella parte finale, piena di rocce, necessita l’aiuto delle mani. In cima troviamo un rifugio dove ci reintegriamo davanti al bel panorama, prima di salire nel punto più alto. Il panorama è mozzafiato. Visione dell’isola a 360°, con vista sull’isoletta adiacente, Pianosa (il nome dice tutto) e riusciamo anche a vedere la Corsica.

Con gli occhi pieni di meraviglia alle 17 scendiamo con l’ultima cabinovia (era possibile utilizzarla anche per salire, ma consiglio, ognuno con il proprio tempo, di salire a piedi, per assaporare meglio il panorama).

Di nuovo a Marciana, andiamo a bere alla fonte di Napoleone prima di tornare al camping, dove ci facciamo un bel bagno per poi goderci il tramonto dalla nostra piazzola.

Ultimo giorno e risaliamo in sella alle bici per l’anello orientale dell’isola. Quasi subito ci imbattiamo in 3 km di salita impegnativa che ci porta al castello del Volterraio, che purtroppo non abbiamo visitato. In cima la fatica è ripagata e dopo sorrisi soddisfatti e foto riscendiamo verso Rio nell’Elba dove visitiamo il lavatoio pubblico e ci mangiamo un dolcetto tipico.

viaggi benedetta3Scendiamo ancora, proprio vicino al mare e ci fermiamo a Cala Seregola, dove vediamo chiare tracce del passato minerario dell’isola, tra cui il particolare colore rossastro della sabbia.

Peccato! Il tempo non basta mai per fare tutto, altrimenti sarebbe stata interessante una visita guidata alle miniere, ma chissà, magari la prossima volta!

Anche oggi ci “accontentiamo” di 70km abbondanti, tra salite e discese, tra mare e caratteristici paesini, per finire di nuovo con un bagnetto gelato.

Il traghetto di ritorno è alle 21, quindi abbiamo tempo di andare a cena e scegliamo un ristorantino che avevamo visto il giorno prima a Viticcio, dove oltre ad aver mangiato molto bene, ci siamo goduti il tramonto migliore dell’isola e di tutti quelli che abbiamo visto fin ora. Io e Michele ce lo porteremo dentro.

Questa isola ha superato le mie aspettative, un luogo senza noia, dove lo sport trova il suo habitat ideale e dove i paesaggi rendono il tutto più magico.

Sicuramente una mèta non molto economica ma che consiglio vivamente, soprattutto fuori stagione (maggio o settembre) dove la confusione è minore e regnano le belle giornate. Forse a Napoleone non era andata così male!! ◘

di Bendetta Rossi


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