Il taglio PROIBITO

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SAN GIUSTINO. Racconto fotografico

Glielo aveva detto il Sindaco «taglia quelle piante perché le loro radici  danneggiano il manto stradale». Ma il proprietario del terreno, posto sulla strada che da Pitigliano di Lama va verso la Tiberina Tre Bis, non si decideva a tagliare quei benedetti alberi, alcuni dei quali avevano sì creato degli avvallamenti sul manto stradale, ma non tale da costituire pericoli peraltro in un percorso poco transitato. Gli altri facevano solo il loro mestiere di alberi, ovvero di stare in piedi, di sanificare l’aria, di ospitare insetti, uccelli e fare ombra. Insomma si comportavano da alberi, come natura vuole. Ma il primo cittadino, Paolo Fratini,  che peraltro aveva subito una multa amministrativa per aver abbattuto gli alberi in località Roccolo, con insistenza ha continuato a tartassare il povero proprietario il quale, vistosi alle strette, ha deciso di compiere l’opera richiesta per paura di dover incorrere in sanzioni né di voler entrare in conflitto conla l'Amministrazione comunale. Quindi obtorto collo, si è deciso a mettersi in regola, e ha richiesto  le autorizzazioni amministrative per gli abbattimenti dei secolari e maestosi pini mediterranei.

taglio proibito

Ottenuti i permessi, si è apprestao a fare il taglio richiesto e atorizzato. Ma il proprietario, oltre ai tre pini mediterranei ha tagliato anche quelli che non c’entravano nulla col rischio del danneggiamento stradale. E alla fine dell’opera i tronchi tagliati sono risultati cicrca una ventina. Un disboscamento che non è sfuggito ai Vigili della Guardia Forestale, i quali intervenuti sul cantiere hanno verificato i documenti, rilevando delle irregolarità. Per cui al proprietario, che ha già speso 500 euro per il taglio degli alberi e così ottemperare alle insistenze del Sindaco, è stato comunicato il sequestro amministrativo delle piante abbattute, col rischio che la procedura si traduca in una ammenda fino a 6.000,00 euro.

Cornuto e mazziato direbbero a Napoli. Ma anche emblematico esempio di come di fronte alle tutele ambientali amministrazioni e cittadini siano del tutto sprovveduti.

Redazione altrapagina.it