Michele Rossi lascia la Rizzoli

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Cronache d'epoca

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Michele Rossi, 43 anni, a lungo responsabile della narrativa italiana Rizzoli (marchio dove ha lavorato per 18 anni), a quanto risulta a ilLibraio.it ha deciso di lasciare il suo incarico per un nuovo percorso professionale, non più all’interno di una casa editrice.

Insieme ad altri soci lancerà una start up. Nel nuovo progetto, da quel che abbiamo appreso, si produrranno contenuti audio e video (i libri potrebbero entrare in scena in una seconda fase) e si partirà da un’idea creativa per poi svilupparla attraverso forme e media diversi (dai video online ai social, passando per serie, documentari e cinema, senza dimenticare podcast e, come detto, romanzi o saggi).

In attesa di maggiori dettagli sulla start up, che debutterà nel corso del 2021, c’è da segnalare che anche l’editor Tommaso De Lorenzis chiuderà la collaborazione con la Rizzoli, per cui negli ultimi anni si è occupato di noir, per seguire Rossi nel nuovo progetto.

Rossi, dopo il master in editoria di Perugia ha cominciato il suo percorso professionale a Torino, in Einaudi. Poi, nel 2002, l’arrivo in Rizzoli, dove negli anni ha lanciato Silvia Avallone con Acciaio (2010) e vinto il premio Strega con Walter Siti (2013) ed Edoardo Albinati (2016).

Quella di Rossi, nato a Città di Castello nel 1977, è una scelta solo in parte sorprendente, che si inserisce in un contesto di trasformazione che riguarda ormai da anni il mondo del libro, e in un certo senso è anche la conferma di quanto l’editoria libraria dialoghi sempre più con altri ambiti (dai social già citati al cinema, dalle serie tv ai podcast). ◘

Redazione Altrapagina