Venerdì, 06 Dicembre 2024

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Gli influencer

Senso inverso

silvia romano2

«Com’è bella la città, com’è grande la città… piena di strade e di negozi, e di vetrine piene di luce, con tanta gente che lavora, con tanta gente che produce…» cantava Gaber in una famosa canzone. E se tutto è così bello e scintillante, occorrerà pure che la gente compri. Su questo punto non c'è pandemia che tenga. Per questo ci sono gli influencer che vengono pagati lautamente, come Fedez e Ferragni, per invogliare la gente a consumare. Loro lo fanno di mestiere, ma c’è anche chi lo fa per altri scopi.

Andrea Lignani Marchesani a Natale è sceso in campo in veste di influencer, editando un manifesto con la sua immagine in cui era scritto: «Io compro nella mia città» con tanto di simbolo del suo partito. Che bravo! Avrebbe potuto dire tante altre cose, tipo: «Io lavoro nella mia città», «io mi curo nella mia città»; «io vado a cavallo nella mia città»: ma per questo non si fa un manifesto! Se si scrive “io compro nella mia città” si strizza l’occhio a una categoria, i commercianti, in difficoltà a causa della pandemia e che tuttavia vota. E le elezioni sono vicine. Esattamente come Salvini quando afferma «Volete gli immigrati a casa vostra? Non è meglio avere un'arma per difendersi?». E subito i consensi schizzano in alto.

Le fragilità e le difficoltà sono diventate il terreno privilegiato su cui la Destra imperversa come i cavalieri dell’Apocalisse. Alla gente non bisogna parlare di ideali, di valori, di lotte, di libertà, come la politica ha saputo fare nelle sue stagioni migliori, ma di soldi, di sicurezza, di felicità, la mia, di tasse free, di privato, di tutte quelle cose che servono a rubarle l’anima e il voto.

Salvini a Natale ha detto: «Con la scusa del Covid il governo ci chiude in casa. Vogliono rubarci la magia del Natale. Ma io vado a portare i doni ai bambini poveri».

La Destra ha capito che essere contro il potere a prescindere paga elettoralmente. «Chi si assume la responsabilità di dire agli italiani che i negozi a Natale resteranno chiusi?» ha ripetutamente affermato il giornalista Sallusti. «Un periodo che vale 20 miliardi di euro»? E chi spiega agli italiani che senza salute si perdono non solo 20 miliardi ma tutto il cucuzzaro?

Le cose difficili le fanno gli altri; gli influencer si accontentano di influenzare. Se poi il contagio aumenta, è tutta colpa del governo. ◘

Redazione

 


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