Venerdì, 06 Dicembre 2024

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Partecipate a confronto

Inchiesta Sogepu. Quarta parte

silvia romano2

Nel variegato mondo delle partecipate è molto difficile trovare dei criteri di gestione uniformi anche se molte di esse trattano i rifiuti. Alcune operano in regime di capitale completamente pubblico, altre a regime misto pubblico/privato. Come abbiamo descritto nelle precedenti puntate, la partecipata è una potente macchina che riesce a legare a sé una moltitudine di soggetti grazie alle tante funzioni che le vengono attribuite: professionisti, operatori, cooperative, aziende, servizi sportivi, culturali e via dicendo. Tra di esse spiccano le consulenze, i contributi e l’affidamento dei lavori e/o servizi. Per capire l’orientamento operativo, ovvero a quali settori conferisce maggiore importanza Sogepu abbiamo fatto un raffronto con partecipate a intero capitale pubblico e a capitale pubblico/privato, operanti in Umbria: Vus Foligno, a intero capitale pubblico, e Gesenu SpA Perugia, a capitale misto tra Comune di Perugia (45%) e Paoletti Ecologia Srl (55%). Entrambe le partecipate fotografano perfettamente ciò che Sogepu è attualmente (società a intero capitale pubblico) e ciò che dovrà diventare (società mista pubblico/privato con maggioranza al privato).

Il raffronto è stato fatto sulle voci in precedenza considerate perché sono note e tutti possono consultarle nei portali “Trasparenza” di ogni società: contributi, consulenze e incarichi professionali. Gli anni presi a riferimento per il confronto sono il 2019 e il 2020, tenuto conto che quest’ultimo è stato l’anno del Covid-19, in cui si è registrata una contrazione economica di tutti i settori e quindi ha indotto a una gestione più oculata delle spese. Verificando le varie voci delle tabelle riportate si può notare un processo analogo in tutte e tre le partecipate, ma con scale di valori molto diverse: mentre le spese di Sogepu sono leggermente calate in contributi e consulenze, le altre due partecipate umbre le hanno ridotte sensibilmente, pur essendo già notevolmente inferiori a quelle di Sogepu.

La Vus SpA di Folgino, i cui soci sono 22 Comuni, oltre alla gestione dei rifiuti offre il servizio idrico e il servizio di distribuzione gas. Essa ha utenti così suddivisi: servizio idrico 152.311, gas metano 121.944, rifiuti 128.919 su un territorio di 2.200 kmq. Nel 2019 registra un fatturato di 55.497.900.

Gesenu, dopo le vicende giudiziarie ancora non concluse, continua la sua attività avendo ristrutturato società e servizi. Ha un bacino complessivo di 575.000 abitanti serviti e ha registrato un risultato di esercizio nel 2019 di 77.642.734.

Sogepu chiude il bilancio 2019, considerato il migliore della sua storia, con un utile di 316.264,00 euro e un fatturato complessivo di 22.173.441, cifre importanti ma non paragonabili a quelle delle società precedenti. L’azienda serve i 9 Comuni del comprensorio altotiberino con una popolazione complessiva di circa 85mila abitanti, a cui si aggiungeranno, nel caso di costituzione della nuova Sog.Eco SpA, quelli attualmente in carico alla Società Ecocave Srl di Perugia. L’operazione servirà a Sogepu e a Ecocave ad aumentare la propria statura per poter aspirare a nuove frontiere.

Passando in rassegna la voce contributi e sussidi si constata che tutte e tre le aziende erogano sussidi in forma di contributi a vari soggetti. Ma la differenza è abissale: la Vus Foligno nel 2019 ha assegnato contributi ad associazioni varie per 17.000 euro, Gesenu 37.750 euro, Sogepu 200.000 euro. Nel 2020, anno del Covid, la Vus Foligno ha ridotto tali contributi a 1.900 euro, Gesenu a 5.000 euro, Sogepu a 156.000 euro.

Per quanto riguarda le consulenze, il risultato è ancora più sorprendente. Nel 2019 la Vus ha attribuito consulenze per 235.000 euro, Gesenu 87.290 euro, Sogepu 661.000 euro. Nell’anno del Covid i valori sono stati questi: Vus Foligno 229.160, Sogepu 436.881, Gesenu 212.390.

Si tratta di differenze molto evidenti e talmente inspiegabili che non possono lasciare indifferenti. Non possiamo dire se i tagli operati da Vus Foligno e Gesenu Perugia siano andati a finanziare diminuzioni tariffarie e/o sostegni alle famiglie, così come pure quelli di Sogepu. Sicuramente le differenze, che non commentiamo, sono cospicue e bisognose di chiarimenti. Lasciamo al buon senso dei responsabili della partecipata la parola per spiegare pubblicamente il mantenimento di spese così elevate in consulenze e contributi, mentre le altre aziende le hanno fortemente ridotte se non azzerate. Anche perché gli azionisti della partecipata sono i cittadini che la finanziano con i soldi della Tari e delle tasse. A essi qualche spiegazione bisognerebbe darla. Così come bisognerebbe spiegare che cosa è stato fatto nell’anno del Covid per aiutare le famiglie in difficoltà con sgravi o esenzioni. Riconoscendo che si tratta di scelte di politica aziendale legittimamente adottate, a conclusione di questa prima fase dell’inchiesta riproponiamo le domande con cui si chiede di spiegare con quali criteri e per quali motivi siano stati adottati questi orientamenti e non altri ◘.

tabelle sogepu

di Antonio Guerrini


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