Saremo tutti migliori!?

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Sensoinverso

silvia romano2

All’origine della pandemia il mantra era questo: «andrà tutto bene». E l’Italia cominciò a cantare dai balconi per gli infermieri e i medici eroi. Dopo un po’ i canti si affievolirono perché la pandemia riprese a correre fino all’arrivo dei vaccini. Subentrò allora un secondo mantra: «quando usciremo dalla pandemia, nulla sarà come prima: la Sanità non sarà più terreno di speculazione; l’economia non sarà ancella del mercato e noi saremo tutti migliori». Infatti il piano europeo per la ripresa economica è stato chiamato “di rinascita”, perché, come dice il Vangelo, si può nascere una seconda volta, e migliori. E i miglioramenti non si sono fatti attendere.

A Mottarone una funivia cade nell’abisso provocando 14 vittime: per la fretta di riprendere “il giro”, non avevano manotenuto il freno automatico che blocca la cabina in caso di sganciamento. Tutti sapevano, nessuno ha parlato. A Sabaudia un medico prescriveva ai suoi pazienti indiani droga non a scopo terapeutico, ma per alleviare la sensazione della fatica e permettere ai lavoratori sfruttati di lavorare 12/14 ore al giorno: per l’abolizione della schiavitù bisognerà attendere. A Prato, il distretto tessile che fa invidia alla Cina, Luana D’Orazio, 22 anni, un figlio e un fidanzato, viene letteralmente risucchiata e stritolata dalla macchina su cui lavorava. Dopo pochi giorni si registrano altri cinque morti in un solo giorno tra cui Samuele, 19 anni, di Gubbio: lavorava cannabis a scopo terapeutico. In Italia ci sono due morti al giorno sul lavoro in media nonostante la pandemia. Poi i migranti continuano a migrare e morire. Dopo Aylan Kurdi, il mare continua a restituire corpi di bambini sulle spiagge libiche.  Non ce l’hanno fatta: i loro genitori li hanno dovuti abbandonare prima dell’inabissamento. Pochi giorni fa, al largo dello Sri Lanka una nave piena di veleni ha preso fuoco, riversando nell’oceano il suo carico con pesantissime ripercussioni a livello ambientale. Pare che resterà inquinato mezzo Oceano Indiano. Non c’è da preoccuparsi: abbiamo in riserva l’altra metà e altri due oceani. Peccato che anche essi non stiano proprio bene.

Forse per diventare migliori conviene attendere la prossima pandemia. ◘

Redazione l'Altrapagina