Sensoinverso
La parola discontinuità torna agli onori della cronaca ogni volta che si approssima una qualsiasi campagna elettorale. Si vuole essere discontinui dal passato, che nelle intenzioni dei partiti, tutti, è quasi sempre da rinnegare, come se gli uomini che lo hanno fatto diventare passato non siano gli stessi che oggi rivendicano un presente distante da quel loro costrutto. La stessa cosa sta avvenendo per le prossime elezioni amministrative che si terranno a ottobre. Uniti contro la Destra, ma per la discontinuità col sistema di potere che ci ha portato a questo punto. Ma quello che non fanno i politici sta avvenendo per mano delle multinazionali e dei fondi di investimento che di chiacchiere ne fanno poche, ma di investimenti molti. E sono entrate in azione facendo shopping di aziende altotiberine con grande soddisfazione dei Sindaci che vedono in ciò una possibilità di arricchimento del territorio e di occupazione. Se poi i nuovi ‘padroni’ abbiano la loro cassaforte a New York o in qualche paradiso fiscale poco importa. E se anche il vento dovesse cambiare con rapide delocalizzazioni, si vedrà. E i lavoratori dove li vogliamo mettere? Saranno meno tutelati e meno pagati come alla Whirpool o ad Amazon? Se la vedranno i sindacati.
Ma la discontinuità galoppa anche sulla riconversione agricola. Finalmente! È da decenni che aspettavamo di diventare green anche in agricoltura. Eravamo verdi a causa del tabacco, e di rabbia per i danni provocati alla salute e al territorio – anche se ha portato una grande quantità di soldi che hanno fatto decollare l’economia locale – ma ora diventeremo marroncini. Nel 2022 verranno impiantati 1300 ettari di noccioleti che, ovviamente, verranno sottratti al tabacco, prevalentemente. E con le nocciole si faranno cioccolate per Ferrero e forse anche per Nestlé, le multinazionali che piano piano sostituiranno la Japan Tobacco e la American Tobacco. Multinazionali prima, multinazionali dopo. Le nocciole inoltre rendono quasi quanto il tabacco e inquinano tal quale. È pur vero che nella Tuscia la sua coltivazione a base di consumo intensivo di acqua e concimi ha fatto scomparire il lago di Vico; è anche vero che la Sicilia ha riconvertito 9 mila ettari di terreno agricolo alla coltivazine delle nocciole, ma cosa importa: dopo una bella fumata durata più di un secolo ora possiamo anche riposarci con una bella tazza di cioccolata. Se non è discontinuità questa, dove la troveremo una simile? ◘
Redazione