FORUM. Le idee dei candidati.
Abbiamo sottoposto ai candidati Sindaci quattro domande su temi rilevanti che riguardano il futuro della città, per saggiare le linee di pensiero sulle quali intendono lavorare. Siamo consapevoli che gli argomenti potrebbero essere ancora molti altri, ma ci sono delle priorità che, a nostro giudizio, richiedono risposte immediate, chiarezza di pensiero, consapevolezza degli orientamenti da assumere. Pubblichiamo le loro risposte nello stretto ordine cronologico in cui le abbiamo ricevute. 1) Svolta ecologica intende chiudere il ciclo dei rifiuti: con il ricorso all’incenerimento o con una raccolta differenziata spinta? In questo secondo caso come? Secondo lei una Sogepu privatizzata ha più o meno possibilità di raggiungere questo obiettivo? Quali politiche integrate sviluppare per ridurre il consumo di territorio? 2) Economia 3) Urbanistica 4) lavoro |
1) Riteniamo che l’amministrazione comunale possa e debba sostenere e incentivare la categoria agricola attraverso la possibilità di integrare la produzione di prodotti agricoli, quali il tabacco, con produzione di prodotti biologici ed erbe officinali, con un censimento di tutte le aziende agricole e delle loro colture, in modo da avere dati certi sulle capacità produttive dell’intero territorio agricolo e, a tal fine, programmare, unitamente agli imprenditori agricoli, azioni di riqualificazione di terreni, di coordinamento delle produzioni, di finanziamento e promozione di colture e aree rurali.
Per la riduzione delle polveri sottili abbiamo pensato a una strutturazione e progressiva realizzazione di una rete di tragitti ciclopedonali, che mettano in collegamento frazioni e quartieri cittadini.
Il ciclo dei rifiuti è un problema concreto, per cui continuare sulla strada della raccolta differenziata è fondamentale, con sanzioni per chi continua a non rispettare le regole. Inoltre, per diminuire i conferimenti in discarica svilupperemo un piano per incentivare, dove possibile, l’utilizzo del compost, iniziando ad installare anche nella nostra città dei bidoni mangia-plastica.
Sogepu continuerà la gestione dei rifiuti nella nostra città e con gli standard rigidi che verranno adottati riuscirà a raggiungere gli obiettivi preposti.
2) Città di Castello ha un legame forte con la vicina Toscana e per riuscire ad integrare ancora meglio le due realtà e creare uno sviluppo congiunto è necessario puntare in primis sul turismo, creando collegamenti e iniziative comuni fra musei, eventi ed iniziative culturali, che possano in questo modo ampliare l’offerta del turista. Un punto di partenza è senz’altro l’Altotevere card, prevista per i musei e pensata per cercare di incentivare il turista a pernottare più giorni, visto che ad oggi la permanenza media non è nemmeno di due notti.
Per ridurre l’isolamento del territorio – oltre al completamento della ferrovia verso Arezzo – è necessario lavorare su dei collegamenti rapidi e veloci verso snodi che possano portare in tutta Italia e non solo, per questo dovranno essere organizzati collegamenti in autobus rapidi, sia tra Città di Castello ed Arezzo, che con l’aeroporto di Perugia.
Per tutelare il nostro tessuto industriale è necessario impiantare un vero e proprio scouting industriale, con una promozione di iniziative volte ad attrarre nuovi soggetti economici, utilizzando società e/o enti specializzati in questo tipo di attività, in collaborazione con gli altri comuni dell’Altotevere umbro e toscano. Il Comune si farà promotore di iniziative volte allo sviluppo della cultura d’impresa, anche con il fine di attrarre nuovi investitori, in settori innovativi ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale.
3) Per le zone “ex Molini Popolari”, ex Consorzio Agrario ed ex cinema Teatro Vittoria, lavoreremo a dei piani di recupero e ripensamento di utilizzo logistico, iniziando un dialogo con i proprietari di tali strutture. Il progetto di Piazza Burri dovrà essere rivisto, in modo da renderlo sostenibile per la città, sia a livello urbanistico che a livello economico.
Le vie del centro hanno necessità di essere controllate per evitare che la situazione di degrado in cui attualmente versano persista. Tale attività verrà svolta tramite l’intervento del personale della Polizia Municipale, che verrà equipaggiato con strumenti di deterrenza, con un migliore e più ampio sistema di videosorveglianza, sanzionando le condotte volte a deturpare la cosa pubblica.
Per quanto riguarda la mancanza di collegamenti adeguati tra centro e periferia, oltre a partire con la ciclabile e il bike sharing, verrà predisposto un progetto specifico per le frazioni, che tenga conto sopratutto del vasto territorio sito nella zona sud del Comune.
4) L’amministrazione comunale farà di tutto per trattenere e favorire le proprie aziende, affinché la proprietà rimanga a Città di Castello, ma se l’alternativa dovesse essere la chiusura dell’azienda con la perdita dei posti di lavoro ritengo che l’intervento da parte di terzi soggetti sia da considerare positivo, ma solo ed esclusivamente a determinate condizioni. L’amministrazione non può interferire in una trattativa fra privati, in cui saranno coinvolte le parti sociali, ma anche in questo caso l’obiettivo è quello di trovare una mediazione che sappia da una parte tutelare i lavoratori tifernati e dall’altra tenere conto delle esigenze dell’imprenditore che ha investito e creato il lavoro. ◘
1) Per contribuire a combattere l’emergenza climatica proponiamo la “forestazione urbana” con la costituzione di un vivaio comunale; la riqualificazione del Parco Langer con nuove dotazioni arboree e attrezzature; l’efficientamento energetico degli edifici pubblici nell’ottica dell’Impatto Zero; la realizzazione di parchi rurali che favoriscano la mobilità ciclopedonale e i percorsi naturalistici e storico-religiosi. Inoltre intendiamo realizzare l’Ecodistretto: un sistema integrato di monitoraggio delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo) per individuarne e controllarne le criticità o le componenti inquinanti. Istituiremo il Tavolo della Salute, per la prevenzione di tumori e patologie di origine ambientale, con i responsabili istituzionali degli enti di prevenzione e controllo locali e regionali. Creazione di Comunità Energetiche rinnovabili: energia condivisa a vantaggio della comunità. Quanto alla gestione dei rifiuti, l’obiettivo è il programma Zero Rifiuti, implementando e rimodulando la raccolta differenziata e il ciclo dei rifiuti in un’ottica di riciclo e riutilizzo della materia prima-seconda nelle aziende del territorio.
2) Istituiremo un Ufficio Progetti per la gestione e l’individuazione dei Programmi e Progetti per il Recovery fund e Pnrr, in grado di riunire le migliori risorse professionali capaci di innalzare la qualità progettuale e attrarre i fondi nazionali ed europei in ogni settore, con ricadute dirette sul nostro territorio. È importante operare in sinergia con gli assessorati dei Comuni limitrofi per recuperare un’ “ottica di vallata” nelle infrastrutture, nel turismo, nel commercio affinché si valorizzino le risorse dei territori e il loro peso. Vogliamo promuovere produzione e lavoro, attraendo nel territorio aziende innovative, a basso impatto ambientale e start up e creando un distretto industriale di Green Economy. Sosterremo la transizione del sistema agricolo altotiberino nel segno della ecosostenibilità, promuovendo nuove colture, utili alla rigenerazione e bonifica dei terreni. Creeremo un distretto di artigianato e di riparazione e riuso che possa riportare attività produttive (botteghe e i relativi laboratori aperti alle nuove generazioni) nel centro storico.
Dal punto di vista delle infrastrutture e della mobilità, vogliamo il superamento dell’isolamento attraverso progetti efficaci e fattibili per la E78 e per la Ex Fcu come metropolitana di superficie, fino allo sfondamento ferroviario verso Arezzo. Realizzeremo percorsi ciclopedonali urbani ed extraurbani in collegamento con il trasporto pubblico, anche verso le frazioni. Inoltre lavoreremo al Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, perché accessi e mobilità siano garantiti a tutti.
3) Vogliamo la “Difesa dei Beni Comuni”, cioè la cura dell’ambiente sia naturale che urbano secondo i criteri della bellezza e della qualità per un territorio in cui sia desiderabile vivere. Quindi punteremo alla riqualificazione architettonica, alla cura di spazi e beni ambientali già esistenti a zero consumo di suolo. Ci faremo promotori di fasi partecipative dei progetti urbanistici: contratti di quartiere che puntino all’interesse pubblico, pur recuperando il giusto valore per il privato.
Quanto al recupero del centro storico, il centro ha bisogno di nuove politiche abitative per attrarre nuovi residenti e nuovi servizi. Il recupero degli immobili dovrà avvenire anche attraverso strumenti come il “Libretto di caseggiato”. Saranno portati avanti la ristrutturazione di spazi come l’ex cinema Vittoria, il progetto per un utilizzo intergenerazionale e polifunzionale dell’ex Ospedale e la realizzazione di Piazza Burri attraverso un Concorso di idee che recuperi il progetto del Maestro.
4) Per rispondere alla richiesta di competenze tecnico-professionali provenienti dal mondo del lavoro, occorre favorire l’istituzione di nuovi corsi di Istruzione Tecnica Superiore di specializzazione tecnologica (Its) e professionale (Ifts) da realizzare in raccordo con Istituti scolastici, Miur, Ente regionale e scuola di formazione professionale locale (Asp Bufalini) per specializzazioni di alto livello nei settori agroalimentare, turistico-alberghiero e della gestione ambientale, grafico e della comunicazione. Vogliamo recuperare il rapporto con l’Università degli Studi di Perugia per valorizzare le risorse territoriali con nuovi corsi e indirizzi legati alla transizione ecologica, all’innovazione digitale e alla ricerca educativa. ◘
1) L’agricoltura non può essere mai demonizzata, è il settore che a Città di Castello ha trainato la nostra economia, sia direttamente che attraverso l’indotto. L’impegno dovrà essere di modificare l’agricoltura intensiva tradizionale con pratiche ecocompatibili, fermo restando che i costi di tale percorso non possono essere caricati sulle imprese, che già hanno difficoltà a ricavare un reddito. L’imprenditoria agricola non è nemica dell’ambiente, anzi con l’ambiente deve convivere e confrontarsi tutti i giorni.
La scelta della chiusura del ciclo dei rifiuti è da tempo orientata nella direzione della raccolta differenziata spinta e della valorizzazione dei sottoprodotti. Si ricordi l’impiantistica a Belladanza, che permette di avere compost gratuito per i nostri concittadini, o l’acquisto dello stabilimento di Montecastelli per la lavorazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, plastica e carta in primis. L’ulteriore passo in avanti verrà con l’attivazione della tariffa puntuale, già prevista nella gara per la gestione dei rifiuti in Alta Umbria, dove la responsabilizzazione dei cittadini sarà ulteriormente rafforzata. L’auspicio è che si possa concludere positivamente l’iter di affidamento del servizio in Alta Umbria, in modo che Sogepu possa creare il servizio omogeneo a livello territoriale che consenta di aumentare l’efficacia dei risultati gestionali con processi di scala.
Il consumo di suolo si limita attraverso il recupero di spazi in disuso del nostro territorio comunale e il nuovo Piano Regolatore Generale permette queste procedure in maniera agile, anche da un punto di vista amministrativo. Va però ricordato che per propiziare tali percorsi è necessaria a monte una vitalità dell’imprenditoria privata che va favorita e non demonizzata.
2) Un meccanismo tanto semplice quanto determinante è allineare le normative regolamentari del Suape (Sportello unico per le attività produttive). Se vogliamo che le imprese investano nel comprensorio dobbiamo dare regole certe ed uniformi. Lo sviluppo economico è il maggior fattore di integrazione territoriale: già molte realtà imprenditoriali operano in più territori comunali e danno occupazione a molti cittadini dell’Altotevere umbro e della Valtiberina toscana. Tutto ciò va facilitato ed implementato.
Altro settore che deve essere considerato sempre più trainante è il turismo, dove le specificità di ogni Comune non devono camminare singolarmente, ma devono essere messe a sistema per essere competitive come brand unico.
3) Alcune delle opere citate sono private (ex Molini Popolari e Consorzio Agrario): per queste il Comune ha già attivato la procedura di recupero a disposizione della proprietà, a cui spetterà avviare l’investimento necessario. L’ex ospedale è di proprietà regionale e non comunale. Il Comune ha sostenuto con forza la realizzazione della Cittadella della Salute, proponendo anche l’utilizzo del lascito Mariani. La Regione non può sottrarsi alle sue responsabilità e chiunque si troverà ad amministrare Città di Castello non potrà che incalzarla per chiedere conto di questo.
Piazza Burri è di spettanza, nella fase realizzativa, della Fondazione Burri: il Comune di Città di Castello ha siglato un accordo in Consiglio comunale che prevede la messa a disposizione dell’intera area, senza alcuna riserva. È evidente che la futura amministrazione sarà tenuta a chiedere il rispetto del vincolo in essere, a meno che tale opera non rientri più negli obiettivi del nuovo Sindaco, cosa che non vale per me.
[Contestando la domanda posta, Secondi elenca poi “la mole ingentissima di opere realizzate e tutt’ora in atto” da parte dell’amministrazione uscente].
4) Il fatto che molti investitori vengano ad acquistare il nostro patrimonio aziendale è ovviamente un elemento di riflessione. Sicuramente testimonia che il tessuto imprenditoriale locale è un punto di riferimento internazionale, ma questo non deve essere poi un boomerang nel medio, lungo, periodo.
Certamente non è il Comune di Città di Castello, al pari di qualunque altro ente comunale, a poter impedire dinamiche economiche tipiche di un mondo globale: può eventualmente favorire la nascita di una nuova generazione imprenditoriale, che possa dare linfa a opportunità diverse. Proprio per questo fra le mie proposte c’è quella di offrire spazi per la realizzazione di start up a disposizione di giovani under 40. ◘
1) È un classico delle campagne comunali parlare di argomenti che poca attinenza hanno con le competenze di un Sindaco se non in maniera indiretta e spesso residuale. Quando sarà possibile trovare un’alternativa redditizia al tabacco non ci sottrarremo a sostenere politiche incentivanti così come contrasteremo in collaborazione con l’Arpa le emissioni registrate oltre i limiti di qualsivoglia attività. Ma nessuna crociata ideologica. Sulla questione Sogepu e rifiuti invece abbiamo chiaro che ci può essere benessere, vincendo la gara d’ambito, senza continuare ad essere la discarica principe dell’Umbria che crea problematiche ambientali di tenuta del territorio. In caso di vittoria della gara ci sono i parametri per chiudere il ciclo con impianti ad hoc nel territorio e ci confronteremo con la Regione perché nel nuovo Piano questo possa essere consentito.
2) L’isolamento infrastrutturale è frutto delle scellerate politiche messe in atto dal Centro-sinistra locale che ha svenduto il territorio in cambio di carriere personali. Sia chiaro però che queste scelte hanno trovato terreno fertile anche in comitati ad hoc che con la filosofia del “not in my garden” hanno alimentato la vulgata regionale secondo la quale non eravamo poi così interessati alle infrastrutture. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, in 20 anni interi territori sono diventati più competitivi di noi. Oggi è difficile invertire la rotta, ma un Sindaco autorevole, che non sia proconsole di interessi partitici ma indipendente e libero, può essere interlocutore forte perché si possa ripristinare la ferrovia e quanto meno si possa entro la Consiliatura completare almeno parzialmente il tratto di E/78 verso la Guinza. Con la Toscana ci legano affinità culturali ma oggi Città di Castello, anche per economia temporale, ha bisogno di entrare prepotentemente in Umbria e guardare con interesse alle Marche.
3) Il recupero del centro storico è una necessità non solo urbanistica ma anche turistica. È necessaria un’interlocuzione, nel rispetto della legge ma ferma, con i proprietari delle zone degradate per trovare sollecite soluzioni. Impegno per la Consiliatura è quello di invertire la curva del degrado senza timori reverenziali nei confronti anche di Enti proprietari. Sarà approvato anche un piano locale del traffico affinché si ottimizzino percorsi e risorse evitando corse vuote e intere zone non servite. Obiettivo della Consiliatura è anche abbattere barriere architettoniche per favorire una libera circolazione a tutti.
4) Di sicuro non abbiamo certezze che nel medio periodo le aziende acquistate non vengano delocalizzate. Saremo al fianco dei lavoratori e del sindacato affinchè si mantenga alta la qualificazione del personale e si renda così meno redditizio il trasferimento verso luoghi dove il costo del lavoro è inferiore. Sicuramente è inaccettabile che Città di Castello sia un’area, in virtù di un passato economico tramontato, priva di incentivazioni al contrario di altri comprensori regionali che godono di trattamenti privilegiati oltre ad avere infrastrutture migliori. L’interlocuzione autorevole con Governo e Regione è da questo punto di vista indispensabile. La terziarizzazione se frutto di sviluppo turistico non sarebbe di per se stessa un dramma, ma è necessario anche cambiare normative deleterie come il reddito di cittadinanza che impediscono ad aziende ed attività di trovare e formare manodopera. ◘
a cura della Redazione