Venerdì, 19 Aprile 2024

libreria acquista online

Ci siamo sbagliati

Società. La vicenda giudiziaria di Mario Pianesi si è conclusa: caduti i capi d’accusa.

silvia romano2

Omicidio volontario, associazione per delinquere, illeciti tributari, riduzione in schiavitù.

Una dopo l’altra sono cadute tutte le accuse nei confronti di Mario Pianesi, oggetto dell’indagine della Procura di Ancona disposta nella primavera del 2018.

Se ne è avuta notizia martedì 27 luglio, quando un giudice del Tribunale di Ancona ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria che aveva coinvolto Mario Pianesi, l’allora Presidente, ideatore e fondatore dell’Associazione Nazionale e Internazionale Un Punto Macrobiotico (Upm).

Nell’ottobre del 2020 Pianesi e la moglie Loredana Volpi, dopo essere stati oggetto di una costante campagna di diffamazione, patteggiavano una condanna rispettivamente a un anno e otto mesi e un anno e due mesi per i reati di violenza privata e abuso della professione medica.

Giova ricordare come alla notizia della apertura delle indagini su Mario Pianesi, sulla moglie e sui due suoi principali collaboratori (entrambi prosciolti prima di giungere a processo) si era scatenata una campagna stampa e mediatica la cui veemenza non trova riscontri nel recente passato.

A tre anni di distanza si può affermare che quella campagna, messa in scena dal Circo Mediatico, è miseramente fallita. Ciò nonostante, l’obiettivo di ridimensionare drasticamente una delle esperienze più significative in Italia in termini di alternativa ai modelli di agricoltura dominanti è stato raggiunto. Upm, con la proposta del suo modello alimentare, basato su pratiche agricole naturali che escludono la chimica di sintesi, ha tra l’altro aperto un campo di nuove ricerche nel settore biomedico per la cura di malattie metaboliche così come dimostrano, inconfutabilmente, studi e attestazioni accademiche provenienti da più parti del mondo e delle quali non si può non tenere conto.

Aver messo in discussione gli interessi dell’agrobusiness e dell’industria del farmaco attraverso una pratica che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone è stata ritenuta evidentemente una colpa imperdonabile. ◘

di Maurizio Fratta


Editoriale l'altrapagina Soc. Coop.
Sede Legale: Via della Costituzione 2
06012 Città di Castello (PG)
Responsabile: Antonio Guerrini
Info Privacy & Cookie Law (GDPR)

Seguici anche su:

Dati legali

P.IVA 01418010540
Numero REA: pg 138533
E-mail: segreteria@altrapagina.it
Pec: altrapagine@pec.it
ISSN 2784-9678

Redazione l'altrapagina

Telefono: +39 075 855.81.15
dal Lunedì al Venerdì dalle 09.00 alle 12.00