Lettere in redazione.
Gentile direttore,
nel Consiglio comunale del 18 novembre scorso è stata portata, in approvazione, la deliberazione della Corte dei Conti di Perugia n. 34/2021 riguardo ai bilanci 2016-2017-2018. Un documento rilevante approvato dalla Corte il 28 maggio 2021, ma, stranamente, sul documento prodotto in Consiglio non compaiono n.ro e data di protocollo attestanti l’arrivo in Comune. Non si tratta di una svista, perché qualsiasi documento che ne fosse privo non solo non esisterebbe, ma non si potrebbe nemmeno prendere in considerazione. Cosa ancora più grave è che i consiglieri ne siano venuti a conoscenza contestualmente all’approvazione delle variazioni di bilancio e del bilancio consolidato 2020. Come è possibile che siano trascorsi quasi sei mesi prima che tali documenti approdassero in Consiglio? Sarebbe aberrante pensare che questo ritardo sia stato voluto appositamente. Per legge il bilancio consolidato avrebbe dovuto essere presentato in Consiglio per l’approvazione entro il 30 settembre, e quindi spettava al vecchio Consiglio comunale, ancora in carica, esaminarlo. Per questo era necessario conoscere la data di ingresso in Comune. Oltre a tali irregolarità, il documento presentato ai nuovi consiglieri era privo degli allegati bilanci delle partecipate e avrebbe dovuto passare, prima di arrivare in Consiglio, nella Commissione preposta per le opportune verifiche proprio sul contenuto dei bilanci delle partecipate. Oltre queste non poche irregolarità, la Corte dei Conti per suo conto ha rilevato diverse criticità nei suddetti bilanci, invitando l’Amministrazione comunale, nelle note finali, a esercitare maggiori controlli sulle partecipate stesse: farmacie, Sogepu, Polisport, Umbra acque ecc., e ad adottare tutti i correttivi idonei a stabilire la sana gestione finanziaria. Prendendo la parola, il neo-assessore Mariangeli non ha saputo fare di meglio che motivare tali irregolarità col licenziamento del dipendente preposto, la cui assenza avrebbe causato i problemi rilevati. La stessa motivazione (scusa) era stata riportata anche negli anni precedenti.
L’unica voce fuori dal coro è stata quella della consigliera Emanuela Arcaleni, che ha sollevato problematiche nella riscossione dei debiti accertati, cosa che avrebbe condotto il Comune a un maggior ricorso alla Tesoreria per usufruire di anticipazioni di cassa con un maggiore aggravio degli interessi passivi sulla spesa corrente e quindi a carico dei cittadini. La stessa ha poi stigmatizzato l’invio ritardato delle cartelle esattoriali della Tari. Una serie di coincidenze ed errori che fanno fortemente sospettare che tutto sia stato ordito per attendere l’esito delle nuove elezioni. Poi sono state discusse le variazioni di bilancio riguardo al risparmio ottenuto dagli straordinari non effettuati e dei buoni pasto non consumati dal personale comunale in periodo di pandemia per un valore di 30.000 €. A cui si aggiungono l’uso spropositato degli straordinari che nel solo 2019/20 sono stati di 8.000 ore, come risulta da un mio accesso agli atti. Con la cifra corrispondente sarebbe stato possibile assumere quattro dipendenti a tempo indeterminato. Dallo stesso accesso documentale ho potuto costatare che nel 2019/20 erano stati accumulati 18.000 giorni complessivi di ferie di tutti i dipendenti, con un costo erariale di 3 milioni di euro. Su questi benefit i neo-consiglieri dovrebbero indagare, ma non ne hanno avuto la possibilità.
Poi si è parlato ancora di Sogepu. Ma sulla partecipata non si è mai riusciti a fare chiarezza. Per questo il Presidente della Commissione controllo e garanzia sig. Bucci aveva chiesto di esaminare il bilancio 2020 e in Commissione; con la firma di n. 5 consiglieri era stato richiesto un Consiglio comunale apposito per valutare l’operato di Sogepu e per essere informati sulla ripartizione societaria fra Sogepu ed Ecocave (49% Sogepu - 51% Ecocave), visto che, dopo la nascita della nuova società, si riscontra che rimane invariato il rapporto societario anche dopo che Sogepu, successivamente, ha acquistato un’azienda, formato un nuovo parco macchine, un capannone nella zona industriale e altro, aumentando di fatto il capitale sociale della propria società. Queste possibilità sono state negate ai consiglieri, organo di controllo istituzionale. L’unico consigliere che ha centrato il problema sulla partecipata è stata ancora una volta Emanuela Arcaleni, che ha chiesto al Sindaco se in futuro la partecipata rientrerà nel bilancio consolidato. La risposta della dott.ssa Del Gaia è stata chiara: Sogeco è una partecipata indiretta; pertanto non sarà inserita nel bilancio consolidato. Significa che Sogepu è stata svenduta; e nella nuova società sarà socio di minoranza e il Comune, come azionista maggioritario, non avrà voce in capitolo. In questa forma, la più importante partecipata del Comune sarebbe perduta.
di Marcello Rigucci ex consigliere comunale all'opposizione.