Rubrica Verdario.
L’autunno è una stagione suggestiva, irresistibile. La vegetazione si appresta ad andare a riposo, eppure proprio ora matura buona parte dei frutti e i cromatismi che precedono la defogliazione assumono tinte incredibilmente variopinte. Il giallo oro va a contrastare con il rosso, con l’arancione ramato e con il bronzo, i frutti e le bacche si tingono di rosso fuoco e di arancio, il fucsia dei ciclamini fa capolino tra i soffici tappeti di foglie profumate di humus, i morbidi muschi verdi ritornano ben idratati sui fusti degli alberi e sulle rocce esposte a nord.
Il nostro giardino ora regala lo stesso fascino della natura e suscita grande interesse. Per questo, per godere dello spettacolo offerto dall’autunno, nella progettazione di uno spazio verde è bene accostare macchie di arbusti decidui ad alberi sempreverdi: piante autoctone, come gli aceri campestri o i carpini, dalla crescita contenuta e dal fogliame di un bel giallo luminoso, oppure melograni dal fogliame giallo oro e dai pomi rosso rosati. La natura offre poi splendidi arbusti da bacca, come la pyracantha, il cotoneaster e il corbezzolo, senza tralasciare l’agrifoglio o il biancospino. Ancora più spettacolari i meli Everest, con il loro portamento slanciato e le innumerevoli minuscole mele simili a ciliegie di un bel rosa acceso. Accanto a loro, prunus dal fogliame color bronzo violaceo e cotinus dalle chiome rosso carminio acceso, e poi rose canine e tutte le varietà di rose antiche munite di grossi cinorrodi rossi o arancioni, particolarmente vistosi in inverno, quando tutte le altre piante si defogliano. Altrettanto belli i fusti rossi del cornus sanguinea, particolarmente scenografici quando si rivestono di brina o si staccano sul paesaggio innevato, o i tralci della vite americana, dalle foglie ben disegnate e di color rosso fuoco, mentre le spighe flessibili e aeree delle graminacee, quando il sole è radente o nei giorni di nebbia, regalano spettacoli emozionanti.
Ecco: dal paesaggio ai parchi delle città le sfumature autunnali si incrociano, si incontrano e si sfumano come per incanto, e anche il nostro giardino diviene un posto magico.
di Aurelio Borgacci www.verdario.it