Urbanistica. Il nuovo Piano regolatore comincia a dare i suoi frutti.
Il parco nasceva nel 2010 con il nome “parco dei cigni”, all’interno della Zona Ecologica di Riosecco. Erano stati coinvolti nella progettazione dell’area i bambini della scuola elementare. Non si sono spaventati dalle dimensioni di circa 32.000 metri quadrati e con i loro disegni e tanta fantasia hanno dato vita al parco, con i giochi, gli alberi, i tavoli e un laghetto per i cigni, che forse alcuni di loro avevano visto nei libri delle favole.
Il loro progetto ha fatto bella mostra di sé nelle tabelle poste vicino ai cancelli d’ingresso. Oggi non ci sono più a causa del tempo e di atti vandalici. Ma non ci sono più neanche i cancelli, divelti da chi? Difficile scoprirlo.
Questa è la prima immagine che il parco offre al visitatore ed è un vero peccato che un’oasi di verde così grande sia in stato di degrado e abbandono. Fino a pochi anni fa era in vigore una convenzione che il Comune aveva stipulato con la società rionale di Riosecco, di circa 6.000 euro annui, che garantiva, non solo la pulizia, ma anche una discreta sorveglianza.
Questo rapporto si è interrotto, perché ritenuto dal Comune troppo costoso, e per la Società Rionale era diventato un impegno difficile da mantenere. Eccoci dunque arrivati all’incuria attuale: il laghetto è scomparso, visto che la sorgente non poteva garantire l’approvvigionamento dell’acqua sufficiente ad alimentare l’invaso, e i cigni per fortuna sono stati trasferiti nel lago di Città di Castello. L’area del laghetto si è ricoperta di cespugli, la recinzione è in parte rotta o è stata abbattuta, creando una zona a rischio per chi vi si introduce.
Non c’è più sorveglianza; e per diverso tempo il parco è stato frequentato da famiglie con bambini, adulti, anziani e ragazzi che, dividendosi gli spazi comuni per varie attività, garantivano il rispetto per tutto ciò che il parco offriva. Oggi però la presenza degli adulti è molto limitata, i ragazzi hanno colonizzato alcune aree e con il loro comportamento hanno provocato molte lamentele da parte degli abitanti delle case che gravitano intorno all’area verde, soprattutto durante le notti estive.
I “riosecchesi” hanno chiesto in più occasioni al Comune di prendere provvedimenti per riportare il parco al suo antico splendore.
Il laghetto, se riempito di terra, e adeguatamente sistemato, potrebbe trasformarsi in una zona per lo skateboard, si potrebbero introdurre aree per attività sportive, proporre attività didattiche con l’intervento delle scuole e anche dei momenti di giochi collettivi per bambini.
Il Comune di San Giustino, con l'impegno dei volontari, ha messo in campo i “nonni civici”, ha coinvolto alcuni ragazzi che hanno risistemato panchine, aree gioco dei bambini e ripulito aree pubbliche. Utopia? Ipotesi? Forse dipende molto da noi cittadini, dal nostro senso civico: se lo sentissimo più nostro questo spazio di 32.000 metri quadrati, frequentandolo e prendendocene cura, le cose potrebbero cambiare.
Il senso civico di una comunità non può essere delegato. Prendersi cura del bene pubblico ci permette di vivere meglio, e l’esempio che noi diamo ai ragazzi può fare la differenza e questi potrebbero sorprenderci per ciò che riescono a fare.
Spesso è più facile far notare ciò che non va e fornire alternative e rimboccarsi le maniche sembra non sia compito nostro! E se per una volta cambiassimo prospettiva?
L’altrapagina ha una mail: invitiamo tutti a fornire idee, proposte, per far sì che il Lago dei Cigni possa ridare vita a quei progetti che i bambini avevano già messo nero su bianco nel 2010. ◘
di Maria Grazia Goretti