Venerdì, 06 Dicembre 2024

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Di Patria e improbabili patrioti

Con gli occhi di Alice.

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All’inizio la parola era de­sueta, poi il presidente Ciampi con un intento morale e civile al di sopra delle parti, come si dice, la riportò alla luce, poi arrivarono i Fratelli d’Italia… e Patria e patrioti si rivestirono di una patina di so­vranismo veterocameratesco, che giustamente non piacque proprio a tutti.

Alla vigilia dell’elezione del Presi­dente della Repubblica, mentre il dibattito si accende sulle possibili candidature (sempre sottotraccia perché parlarne a gran voce non porta bene), l’uscita di Giorgia Me­loni sull’opportunità di un Presi­dente “patriota” ha suscitato forti reazioni ed echi inevitabili. Innan­zitutto per il peso politico che la Destra ha in questo momento sto­rico e il caso o la sventura che ci capiti un presidente patriota chia­mato Silvio Berlusconi, per quan­to assurdo e improbabile, non si esclude a priori! Ma molto di più – direi – per l’uso strumentale e cer­tamente riprovevole di parole che sottendono i fondamenti di una comunità civile.

Chi può dirsi patriota? Durante il Risorgimento, quando l’esperienza del patriottismo ha dato i natali ai suoi primi illustri protagonisti, chi è stato disposto a offrire perfino la propria vita per la costituzione dell’Italia unita, e poi – nell’altro importantissimo capitolo della no­stra storia repubblicana – chi ha lottato in qualche modo, corpo, cuore e cervello, per la liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifasci­sta. Oggi il termine patriota, al di fuori della propaganda veemente e visibilmente scomposta di FdI, potrebbe essere attribuito forse a ognuno che si mostri degno di rac­cogliere l’eredità di quella Storia: chi si impegna in prima persona palesemente per la collettività, attraverso la militanza nelle asso­ ciazioni, nei sindacati, nei partiti, ponendo il bene pubblico sempre e comunque al di sopra del bene privato. Ma quanta forza ha dav­vero questa parentela? Dobbiamo chiamare patrioti tutti i cittadini onesti? E Berlusconi patriota? Se non fossimo così infognati in que­sta specie di mondo alla rovescia, nemmeno se ne dovrebbe parlare! Un esponente del Centro-destra presentabile… con le stigmate di patriota…? Al momento non se ne vede l’ombra!

Nessuno dubiti che qualche santo ci aiuterà a trovare un uomo o una donna (sarebbe confortante regi­strare una novità che ci permet­ta di fare un salto quantico nella contemporaneità!) che ricoprirà il ruolo onorevolmente. Ma per favo­re non chiamiamolo patriota! I veri patrioti che celebriamo nei libri di Storia potrebbero avere qualcosa da ridire. E noi li vogliamo sereni, gloriosi e ineguagliabili. ◘

di Daniela Mariotti


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