Con gli occhi di Alice.
All’inizio la parola era desueta, poi il presidente Ciampi con un intento morale e civile al di sopra delle parti, come si dice, la riportò alla luce, poi arrivarono i Fratelli d’Italia… e Patria e patrioti si rivestirono di una patina di sovranismo veterocameratesco, che giustamente non piacque proprio a tutti.
Alla vigilia dell’elezione del Presidente della Repubblica, mentre il dibattito si accende sulle possibili candidature (sempre sottotraccia perché parlarne a gran voce non porta bene), l’uscita di Giorgia Meloni sull’opportunità di un Presidente “patriota” ha suscitato forti reazioni ed echi inevitabili. Innanzitutto per il peso politico che la Destra ha in questo momento storico e il caso o la sventura che ci capiti un presidente patriota chiamato Silvio Berlusconi, per quanto assurdo e improbabile, non si esclude a priori! Ma molto di più – direi – per l’uso strumentale e certamente riprovevole di parole che sottendono i fondamenti di una comunità civile.
Chi può dirsi patriota? Durante il Risorgimento, quando l’esperienza del patriottismo ha dato i natali ai suoi primi illustri protagonisti, chi è stato disposto a offrire perfino la propria vita per la costituzione dell’Italia unita, e poi – nell’altro importantissimo capitolo della nostra storia repubblicana – chi ha lottato in qualche modo, corpo, cuore e cervello, per la liberazione dell’Italia dalla dittatura nazifascista. Oggi il termine patriota, al di fuori della propaganda veemente e visibilmente scomposta di FdI, potrebbe essere attribuito forse a ognuno che si mostri degno di raccogliere l’eredità di quella Storia: chi si impegna in prima persona palesemente per la collettività, attraverso la militanza nelle asso ciazioni, nei sindacati, nei partiti, ponendo il bene pubblico sempre e comunque al di sopra del bene privato. Ma quanta forza ha davvero questa parentela? Dobbiamo chiamare patrioti tutti i cittadini onesti? E Berlusconi patriota? Se non fossimo così infognati in questa specie di mondo alla rovescia, nemmeno se ne dovrebbe parlare! Un esponente del Centro-destra presentabile… con le stigmate di patriota…? Al momento non se ne vede l’ombra!
Nessuno dubiti che qualche santo ci aiuterà a trovare un uomo o una donna (sarebbe confortante registrare una novità che ci permetta di fare un salto quantico nella contemporaneità!) che ricoprirà il ruolo onorevolmente. Ma per favore non chiamiamolo patriota! I veri patrioti che celebriamo nei libri di Storia potrebbero avere qualcosa da ridire. E noi li vogliamo sereni, gloriosi e ineguagliabili. ◘
di Daniela Mariotti