Sensoinverso.
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici», ha dichiarato Putin citando il Vangelo davanti a 200mila persone riunite “spontaneamente” nello stadio di Mosca. L’autocrate - “profeta” del Cremlino, come tutti gli oligarchi del suo Governo eletto dal popolo sovrano, si è scordato di aggiungere che dare la vita per gli amici non significa toglierla ai nemici.
Che si tratti di conciliare la politica con la fede per Putin è cosa di ordinaria amministrazione e, d’altra parte, una mano gliel’ha data quel sant’uomo di Kirill, Patriarca di tutte le Russie, ortodosse e anche di quelle eterodosse, il quale ha affermato che la “guerra di Putin” è giusta, perché è contro i gay. E se anche fosse stata contro gli zingari, i Rom, i giornalisti, i comunisti o chi la pensasse diversamente, sarebbe stata giusta ugualmente.
Gli altri oligarchi di corte hanno problemi più pragmatici da sbrigare. A loro basta amministrare il bottino che si sono assicurati sulle spoglie dell’ex Unione sovietica. Anch’essi devono collegare tutti i giorni il cervello con le parole, cosa ben diversa da chi, in Russia, deve quotidianamente collegare il pranzo con la cena. E si tratta di una operazione non sempre facile. Per esempio, spiegare che i valori occidentali sono decadenti, ma che i loro valori (soldi) stanno meglio nelle banche svizzere o inglesi, piuttosto che in quelle della Santa Madre Russia, che Kirill sempre benedica. O che la next generation russa deve formarsi nel solco della grande Storia russa, da Ivan il Terribile in poi, mentre essi mandano i rampolli di famiglia a studiare nelle più esclusive università e scuole occidentali; che è bello avere la dacia milionaria nella madrepatria, ma ancor più bello è possedere la villa esclusiva a Londra; che è bello trascorrere le vacanze sul Mar Nero, ma ancor più vip lo è in Italia, magari a bordo di lussuosissimi panfili ormeggiati in Sardegna o a Rapallo. Insomma con questa guerra si vuol scavare un solco profondo tra Russia e Occidente, mentre a combatterla sono giovanissimi russi contro poveri cristi ucraini, mentre gli oligarchi si godono il sole sulle spiagge di Dubai, perché non sopportano l'odore della polvere da sparo, e della morte. ◘
Redazione Altrapagina.