Cinema. Dal fumetto al film.
Diabolik è un fumetto italiano nato nel 1962 a opera, per quello che riguarda i testi, delle sorelle Angela e Giuliana Giussani. Graficamente viene realizzato da diversi disegnatori. Il personaggio Diabolik è un criminale in calzamaglia che riesce sempre a fuggire alla giustizia rappresentata dall’ispettore Ginko.
La letteratura d’evasione ha già avuto protagonisti simili quali Rocambole, Arsenio Lupin e Fàntomas, ma questi sono soprattutto ladri gentiluomini o per lo meno non raggiungono la spietatezza di Diabolik.
Diabolik va contro la linea del fumetto italiano rappresentato negli anni sessanta da eroi senza macchia e senza paura. Dunque è un eroe nero, uno spietato assassino e un abile trasformista (costruisce maschere che lo rendono identiche a personaggi reali e con le quali inganna chiunque).
Una prima trasposizione del personaggio si ha nel 1967 con il film Diabolik diretto da Mario Bava (autore di classici horror tipo La maschera del demonio) ma nonostante il regista sia uno specialista del genere e gli elementi di culto ci siano tutti, il film risulta una delusione. Molti attribuirono l’insuccesso alla sostituzione di Catherine Deneuve con Marisa Mell nei panni di Eva Kant. Però anche il protagonista, l’attore John Philip Law, non funziona come dovrebbe.
In tempi più recenti si ha una nuova versione di Diabolik diretta dai fratelli Marco ed Antonio Manetti. Liberamente ispirato all’albo L’arresto di Diabolik pubblicato il 1° marzo 1963 dove compare per la prima volta il personaggio di Eva Kant. Vediamo sommariamente questa recente versione senz’altro più riuscita della prima. Siamo a Clearville alla degli fine anni ‘60. La città è terrorizzata da un ladro inafferrabile, un ladro che si agisce contro ricchi che si sono in genere arricchiti il più delle volte in modo illecito, derubandoli senza pietà. Nessuno conosce la sua identità e il suo viso, di lui si conosce solo il soprannome Diabolik e l’unica certezza è che chiunque abbia a che fare con lui perde la vita. All’insaputa di tutti Diabolik vive sotto l’identità di Walter Dorian in una elegante villa in compagnia della sua fidanzata totalmente ignara della sua doppia vita e che lo crede spesso assente per imprecisati “motivi di affari”.
All’inizio del film assistiamo a Diabolik che realizza uno dei suoi colpi micidiali e fugge inseguito dalla polizia. L’ispettore Ginko, l’eterno rivale di Diabolik, a capo della polizia che lo insegue utilizza tutti i mezzi possibili per acciuffarlo. Ma tutto si rivela inutile. Intanto la Clearville arriva Eva Kant, una ricca ereditiera che porta con sé un gioiello dal valore inestimabile, un diamante color rosa. Una sera, Diabolik si introduce nella stanza dell’hotel di Eva per rubarle il prezioso diamante, assumendo l’identità del suo cameriere personale. Appena si vedono, Diabolik ed Eva Kant si sentono attratti fisicamente a tal punto che lei si abbandonerà completamente a lui e Diabolik si fiderà ciecamente di lei. Il “Re del Terrore” però poi viene catturato dall’ispettore Ginko e portato in carcere e Lady Kant farà di tutto per farlo evadere e salvarlo dalla ghigliottina. Mario Gomboli che da decenni segue il fumetto dice: “Diabolik è un pragmatico, non un cattivo: uno a cui piacciono le sfide, non ruberebbe mai dei gioielli posti su un comodino e lasciati lì semplicemente. Possiede il gusto della sfida: il bello del suo personaggio è proprio il desiderio che la sua controparte gli complichi la vita, altrimenti non si diverte”.
I fratelli Manetti cioè i registi dopo un’incursione nell’horror (Zora la vampira, Paura 3D), nel thriller (Piano 17), nella fantascienza (L’arrivo di Wang) e nel musical (Song’e Napule, Ammore e malavita) si cimentano nella trasposizione di questo fumetto. “Per raccontare davvero Diabolik è impossibile non raccontare Eva Kant – afferma uno dei registi Marco Manetti –: sarà lei co-protagonista del nostro film al 100%. Vogliamo raccontare l’incontro tra Diabolik ed Eva, due anarchici in un mondo di assoggettati depressi. Il nostro sarà un film di azione sì, ma anche oscuramente romantico”. Ed il fratello Antonio aggiunge: “Il nostro Diabolik non è un personaggio semplice, possiede tutte le sfumature del fumetto, e soprattutto è Diabolik e basta, non è edulcorato, né trasformato in un Robin Hood buonista o al contrario un giustiziere della notte. È semplicemente quel che è e che tutti i fan del fumetto conoscono e apprezzano come tale. Un assassino che fa cose atroci, uno che pur di salvarsi lui fa morire un altro al suo posto”.
Luca Marinelli interprete già di film di successo come Martin Eden di Pietro Marcello è il terribile Diabolik, Miriam Leone è la bella Eva Kant mentre Valerio Mastandrea è l’ispettore Ginko qui uomo malinconico e disincantato. ◘
Di Pietro Mencarlli