CULTURA. Circuito museale Città di Castello-Sansepolcro: interviene l'assessore del Comune di San Giustino.
Il Comune di San Giustino, all’interno di un territorio di confine umbro-tosco-marchigiano ricco di testimonianze culturali di spessore internazionale, si può contraddistinguere come il luogo da scoprire, piacevolmente pieno di sorprese e di rimandi storici per il semplice turista, così come per lo studioso che voglia approfondire una direttrice finora meno battuta, ma non meno importante e di grande reciproco arricchimento con i territori limitrofi. Oltre alle due significative realtà museali costituite da Castello Bufalini – testimonianza inimitabile della stratificazione storica, non solo edificatoria, ma anche di suppellettili, opere e documenti che la rendono unica – dal Museo didattico dedicato a Plinio il Giovane, nella Villa tardo rinascimentale Graziani a complemento degli scavi di Colle Plinio – molti sono gli spunti per altrettanti percorsi museali che collegano tutto il vasto territorio, il cui paesaggio assume un carattere unico e di irripetibile bellezza.
Già nel secondo anno del mio primo mandato aderimmo con entusiasmo, facendo squadra con altri Comuni “secondari”, al progetto europeo delle zone rurali che, grazie a Regione (Umbria) e Gal (Gruppo Azione Locale Alta Umbria), ci permise con Monte Santa Maria Tiberina e Lisciano Niccone di mettere in campo i sentieri storici di Feudi, Castelli e Ville, valorizzando, anche paesaggisticamente e naturalisticamente, questa parte d’Italia che alla sacralità della verde Umbria coniuga l’eleganza architettonica toscana, esprimendo un concetto più ampio di Museo. Crediamo, da sempre, nel valore di fare squadra, sia per motivi economici che di omogeneità culturale.
Con particolare riguardo alla didattica, perché il valore del patrimonio ha senso se ne diamo le giuste chiavi di lettura alle nuove generazioni (al fine di evitare un compiacimento sterile per pochi eletti), è da valorizzare il rimando storico che senza interruzioni è leggibile nel territorio Altotiberino. San Giustino lo traccia dall’antica Roma dei fasti imperiali, documentati con i reperti di Plinio il Giovane, al Medio Evo dei pellegrini e dei percorsi francescani, testimoniati con la cripta della chiesa parrocchiale del capoluogo, dalle chiese romaniche rurali (come l’Abbazia “InfraMontes” di Uselle), dal Passo delle Vacche che scende fino a Monte Casale, dal fortilizio di Celalba; per continuare con la geografia politica, la Repubblica di Cospaia, nata a seguito della Battaglia d’Anghiari, testimonia il Rinascimento, le corti signorili si specchiano nei ricordati Castello Bufalini e Villa Graziani; i cippi napoleonici e la Via che l’Imperatore volle per Bocca Trabaria (completamento del vecchio tracciato della Via Giulia), tanto utile a Garibaldi nella sua ritirata del 1849, segnano il passaggio a Comune di San Giustino e l’epopea risorgimentale.
Non da meno è la testimonianza economica che dà Niccolò Tornabuoni, con l’introduzione del tabacco, caratterizza l’intera vallata e il suo sviluppo socio-economico, magistralmente documentato dal Museo del Tabacco all’interno dei locali originali dell’ex Opificio.
Noi siamo pronti. ◘
di Milena Crispolti