Intercultura. La scomparsa di Alberto Ventura, studioso del mondo arabo.
Il 9 Agosto 2022 è morto il professor Alberto Ventura, studioso appassionato della cultura arabo-persiana e profondo conoscitore del Medio Oriente. È stato allievo di Alessandro Bausani e docente di islamistica all’Università di Napoli “Orientale” e presso l’Università di Cagliari. Ha dedicato i suoi studi più importanti alla mistica islamica, meglio nota col termine di “Sufismo” (Tasawwuf). Vale la pena ricordare tre testi fondamentali della sua ricerca.
La sapienza dei sufi, in cui l’autore offre una panoramica descrittiva della saggezza e della filosofia propria del Sufismo. Dall’approccio simbolico e metafisico, sino a quello corporale e ritualistico. Il crocifisso dell’Islam, invece, è uno studio che ripercorre la straordinaria e tragica testimonianza del martire sufi Ibn Mansur al-Hallaj, giustiziato a Bagdahd nel 922. Una vicenda storica di cui il cristiano non può che provare un profondo senso di commozione e di vicinanza alla figura di Gesù. In ultimo segnaliamo Lo yoga dell’Islam in cui Ventura cerca di mostrare come anche nella storia del mondo arabo sussistano autentici fenomeni di inculturazione.
Da quando alcune confraternite sufi si insediarono in India, in particolare la Cishtiyya e la Naqshbandiyya, l’Islam ha lentamente assorbito pratiche e modalità di approccio spirituale tipiche della terra del Buddha. Secondo il parere di alcuni studiosi musulmani come Gabriele Mandel, il sufismo originariamente si sarebbe diffuso nell’area turco-afghana che, a seguito dell’invasione mongola e alla permanente presenza di popolazioni asiatiche, aveva ereditato un credo di tipo sciamanico-buddhista. L’Islam avrebbe così appreso quello che non conosceva, ossia l’organizzazione monacale. Esempi visivi di questo periodo, si posson ritrovare nella splendida arte del Gandhara dell’ VIII°secolo.
La visione complessiva che Alberto Ventura aveva del mondo arabo- islamico era quella di una cultura essenzialmente profetica e religiosa, simbolica e sapienziale. Pertanto, ogni tentativo di approcciarla con categorie politiche e materialistiche, come spesso avviene in Occidente, risulterebbe infruttuosa. Questa constatazione naturalmente è ancor più urgente ai fini di un sincero dialogo interreligioso, in cui l’autore stesso si è largamente prodigato. Da queste premesse culturali muovono alcuni temi discussi da Ventura, come il rapporto fra Islam e utopia politica, e Islam e tempo storico. Il Sufismo, per Ventura, è l'unica «vera riposta al fondamentalismo islamico e non, e fonte di ispirazione universale». Una lezione di vita e di stile la sua, che aiuta e ispira coloro che intendono rapportarsi costruttivamente con la religione islamica.
Riecheggiano le sublimi parole del santo sufi al-Hallaj: «Ho riflettuto sulle denominazioni confessionali, facendo uno sforzo per comprenderle, e mi sono risolto a riguardarle come ramificazioni di un unico Principio. Non chiedere dunque a un uomo di adottare questa o quella etichetta religiosa, perché ciò lo allontanerebbe dal Principio fondamentale». ◘
di Davide Guerrini