Lunedì, 07 Ottobre 2024

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Disarmare la Finanza

silvia romano2

Chi ha coniato l’espressione che l’economia è una disciplina triste perché si occupa solo di conti e di cifre, ha sbagliato proprio l’indirizzo. Riccardo Petrella è un creativo che si appassiona a elaborare un “contratto mondiale dell’umanità” nel momento in cui assistiamo alla dissoluzione della politica e al dominio incontrastato della finanza. Sta fiorendo un individualismo feroce che si contrappone a un “noi” collettivo e plurale.

Ma se prevale l’io non c’è più politica e un miliardario come Bezos, che ha realizzato 115 miliardi di ricchezza, è figlio della logica del dominio. Il potere d’acquisto è fondamentale nella società contemporanea e fa crescere le disuguaglianze. Il potere economico e quello tecnologico comunque vanno di pari passo e la potenza finanziaria stabilisce il prezzo e il valore della vita.

L’esempio più significativo è quello dei vaccini. Le imprese farmaceutiche dopo il 2021 hanno realizzato 598 miliardi di profitto senza nemmeno pagare le tasse perché se ne è fatto carico lo Stato. Così il bene pubblico lo abbiamo dissolto e abbiamo affermato che il privato è meglio ed efficiente. Tanto è vero che in Europa non si parla più di politiche comuni, ma di coordinamento della politica nazionale. Uno scivolamento linguistico significativo: non si parla più di Comunità Europea ma di Unione Europea, una unione degli Stati. Un oscuramento del pubblico di cui tutti siamo responsabili e ci siamo ritrovati in un privato dominatore.

disarmare la finanza altrapagina mese ottobre 2022 3Ormai assistiamo all’affermazione dell’io privato a livello mondiale e i tentativi di regolazione del mondo a livello cooperativo sono stati modesti. Anche l’Assemblea generale dell’Onu si restringe ai cinque Stati che hanno il diritto di vota e possono bloccarne tutto il funzionamento. La finanza non è regolata ed è in mano ai privati; la Borsa di Milano ad esempio dipende dalla Chicago Mercanding Change di Chicago. Basti pensare all’Organizzazione mondiale del commercio, separata completamente dall’Onu. Eppure ci sono 2,1 miliardi di persone che non hanno accesso all’acqua potabile, 4 miliardi che non hanno servizi igienici, il 55% del mondo non ha una copertura sociale, 3,5 miliardi non hanno nessuna copertura sanitaria, 1,7 miliardi di persone non hanno occupazione, e di questi 900 mila sono lavoratori poveri con un salario che non permette loro di vivere degnamente. Con questa umanità dobbiamo stabilire un nuovo patto con la Terra che ci liberi dalla finanza attuale che ha distrutto tutto, la natura, i fiumi, le foreste, le montagne, le città e noi stessi. Nel settembre del 2020 l’acqua è stata messa nel mercato dei derivati, le sanguisughe dell’economia reale, dietro la pressione del Black Rok, il primo fondo di investimenti del mondo. Allo stesso tempo la Borsa di New York ha deciso che il 30% del mondo naturale del pianeta sia affidato a imprese quotate in borsa. Così il mondo e la vita diventano beni finanziari.

Petrella insiste: bisogna liberarsi da questa radicale mercificazione, mercatizzazione, privatizzazione che la finanza ha imposto ai beni comuni e persino liberarsi dalla mercificazione di noi stessi. C’è un aspetto che l’economista desidera sottolineare: liberarsi dalla militarizzazione a cui gli Usa hanno sottoposto il mondo e dalla cultura della disuguaglianza considerata inevitabile. Per questo l’economista invita a una insurrezione politica dell’umanità e a sganciarsi da una politica di potenza.

Petrella racconta un aneddoto curioso. La madre abbadessa, visitando un monastero alla sua dipendenza, chiede alle suore: “Per chi è questa grande minestra?”. “Ma per lei” risponde la superiora. “È per me questa piccola minestra?” replica l’abbadessa. Gli Stati Uniti sono l’Abbadessa del mondo con un potere economico, finanziario, culturale, tecnologico che non ha precedenti e impedisce gli abitanti della terra perfino di sognare.

È la drammatica testimonianza di due ragazzini della Guinea morti di freddo mentre scappano dal Paese. Eppure l’Africa è un continente in cui 800 milioni di persone, soprattutto giovani, non hanno il dritto di sognare. È sorprendente che non ci siano persone disposte a battersi per risolvere questi problemi, mentre gli Usa rifiutano di firmare 69 trattati internazionali per il motivo che tutto quello che vale per gli Stati Uniti vale per il mondo.

Petrella ci ricorda che la Borsa di New York ha deciso di considerare il mondo naturale un bene finanziario e di tradurre ogni forma di vita in ricchezza monetaria. È una violenza politica strutturale che non risponde a nessuna istituzione. Lo stesso è accaduto per la Borsa di Chicago, per le transazioni finanziarie sulle materie prime come l’acqua, che è stata introdotta nel mercato dei derivati, senza che nessun governo abbia protestato. Come Agorà della Terra abbiamo manifestato davanti alle Borse, ma eravamo pochi e non siamo riusciti a mordere niente. L’insurrezione dell’umanità deve organizzarsi contro la finanza prevaricatrice che si è impadronita della vita, del mondo naturale e di noi stessi. È necessaria una battaglia politica come quella dei contadini indiani, che sono scesi simultaneamente in piazza in tutto il continente per richiedere i primi diritti adoperando l’arma dello sciopero.

Petrella sta raccogliendo firme per denunciare la violenza criminale del sistema finanziario che si è impadronito dell’acqua e dei brevetti. Il gesto più grave nei confronti della vita è quello di brevettare tutto, dalle molecole, alle cellule, ai batteri, alle proteine, ai tessuti, tutto. Sono loro i proprietari del mondo. Il contratto fra la Comunità Europea e le industrie farmaceutiche è stato decretato e c’è voluto il coraggio di un eurodeputato belga che ha potuto constatare che l’80% dei documenti di 5.000 pagine di questi contratti era cancellato. In barba alla democrazia! Il brevetto non ha niente di comune e ha perso qualsiasi autonomia sulla gestione della vita.

L’economista di Lovanio si contrappone alla logica della guerra che abbiamo sposato troppo alla svelta, ricorda che la guerra è un fallimento dell’umanità. L’unica voce che parla fuori dal coro è quella di Papa Francesco, che insiste sulla fraternità universale. Purtroppo il sistema economico sacralizza invece la competitività come strumento della crescita, e continua a mantenere in piedi i paradisi fiscali. Già nel 2000 la Banca Mondiale aveva calcolato che se uno avesse investito 100 miliardi all’anno per 10 anni ogni essere umano avrebbe potuto usufruire di 2500 calorie al giorno, 50 litri di acqua potabile quotidiana, una casa di 35 mq, avere una copertura sanitaria minima. Per questo, a parere di Petrella, bisogna lottare contro l’evasione fiscale e i paradisi fiscali. ◘

di Achille Rossi


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