Politica locale.
Caro lettore, vorremmo raccontarti cosa si muove nella politica tifernate, ma siamo in imbarazzo. È difficile descrivere il niente. In tutta sincerità, qualcosa ci potrà sfuggire di quanto avviene nel Centro-destra: non è proprio il nostro ambiente naturale… Però, se quelli del Centro-destra avessero detto o fatto qualcosa di importante, ce ne saremmo accorti. Il loro basso profilo dura da un pezzo. Scemi non sono: sanno bene che più si mettono in vista più rischiano di provocare danni. Basti pensare a come hanno perso le comunali dell’anno scorso…
Ciò che più ci stupisce è il niente nel campo del Centro-sinistra. Siccome moda attuale adesso è prendere a cazzotti il Pd, facciamo il contro giro e parliamo prima degli altri. Mentre l’Italia e la Regione Umbria scivolano pericolosamente a destra, che fanno i nostalgici di “falce e martello”, gli antagonisti del potere moderato, i reduci delle battaglie “sui campi e nelle officine”? Boh… Eppure la crisi del Pd dovrebbe aprir loro spazi importanti di azione. Ma azione significa agire, fare… Invece, niente.
E i Cinque Stelle? A Castello hanno raccolto più di 2.000 voti. Ma che fa questo partito localmente? Cosa propone? Chi ne tiene le fila? Boh… Qui dovrebbe essere all’opposizione dell’Amministrazione di Luca Secondi e ci sono diverse cose che meriterebbero una sana opposizione. Ma i Cinque Stelle tacciono. E la cosa sembra andar bene agli oltre 2.000 che li votano. Mah…
Terzo Polo. Calendiani e renziani sono usciti allo scoperto nelle ultime elezioni. Alcuni sono ben noti: la ex candidata a sindaco Luciana Bassini, l’ex assessore Vincenzo Tofanelli, il Sindaco di Pietralunga Mirko Ceci. Hanno raccolto circa 1.600 voti. Non tantissimi, ma nemmeno pochi. Come intendono muoversi a Castello? Che strategia hanno? Che alleanze propongono, e su che cosa? Boh…
E i civici? Solo a parlarne viene il mal di testa. Civici di destra (scomparsi nel nulla), civici di sinistra (si sbranano tra di loro), civici di centro (quattro gatti con poco seguito).
Dulcis in fundo, il Pd. I due eletti Walter Verini e Anna Ascani stanno consolidando le loro posizioni dentro il partito. Li vediamo spesso in TV. L’Anna è pure vice-presidente dalla Camera. Loro vanno su, il loro partito sprofonda. Non sappiamo se gli interessano le sorti del Pd a livello locale. Né sappiamo se al Pd di Castello interessi più di tanto (ma lo dubitiamo!) farsi prendere per mano da due autorevoli dirigenti nazionali. Il Pd ora ha un segretario che difficilmente potrà essere in sintonia con le radici più profonde di un partito che era e dovrebbe essere di Sinistra (o, almeno, “anche” di Sinistra). Mah… nonostante la batosta presa alle elezioni, il Pd a Castello continua ad essere inodore, insapore, incolore… e inerte.
di Valentino Ranocchia