La memoria della Resistenza

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I luoghi della memoria. Pietralunga. Il monumento al partigiano umbro.

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Molti non sanno che Pietralunga ospita il Monumento al Partigiano Umbro. Non c’è niente di retorico alla base di questo riconoscimento del rilievo regionale di Pietralunga nella Resistenza al nazi-fascismo. È la storia a dirci che nel suo territorio si sono aggregate e coordinate le bande della Brigata Proletaria d’Urto San Faustino, con partigiani anche di Città di Castello, Montone, Gubbio e Umbertide; e che nella primavera del 1944 Pietralunga è stata per un po’ di tempo “zona libera” sotto il controllo partigiano, una delle primissime in Italia.

Il Comune di Pietralunga sta promuovendo il rinnovamento e il rilancio del Monumento, perché diventi un punto di riferimento ben oltre l’ambito locale e si inserisca in un circuito della Memoria della Resistenza che connetta questo territorio umbro di frontiera con le regioni circostanti.

A tal fine il Comune è riuscito a reperire importanti finanziamenti europei che permetteranno di realizzare anche questo percorso della Memoria. Infatti il progetto PNRR presentato con successo da Pietralunga riesce a coniugare l’aspetto storico, culturale e religioso con altre preziosità del territorio: la natura e le sue peculiarità, da valorizzare attraverso “l’ecomuseo”, e il tartufo, nel contesto di un percorso dedicato al “tuberturismo”.

A illustrarci le caratteristiche storico-culturali del progetto è Federica Radicchi, vicesindaco di Pietralunga: “Il percorso della Memoria che intendiamo realizzare si inserirà in quelli già esistenti attraverso una mappatura dei siti più rilevanti. Questi diventeranno tappa di una sorta di pellegrinaggio coinvolgendo il visitatore in una vera e propria immersione nella storia; storia che ha visto il nostro territorio protagonista della Resistenza al nazi fascismo. Intenzione è anche quella di valorizzare il Monumento al Partigiano Umbro con una rappresentazione attraverso ‘totem’ dei passaggi salienti della Resistenza e una raccolta di foto in gigantografia per realizzare un museo a cielo aperto”.

Uno dei partner del Comune di Pietralunga in questo progetto è l’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti” di Città di Castello. Darà un contributo di idee e di consulenza storica affinché il “percorso della Memoria” sia denso di contenuti e si intrecci con i territori circostanti. Gli spunti sono molteplici. Oltre a essere stata “zona libera” e teatro di una dura battaglia tra tedeschi e anglo-indiani, al cui fianco combatterono i partigiani della “San Faustino”, Pietralunga fu segnata dallo spietata rastrellamento nazi-fascista che nel maggio del 1944 provocò la morte di numerosi civili. Il legame con Città di Castello è forte. A Castelguelfo e a Cai Zingari si ergono cippi e lapidi in memoria di suoi giovani fucilati in quella circostanza; Montebello e Valdescura furono il rifugio della banda dei partigiani tifernati.

di Alvaro Tacchini