RUBRICA. Con gli occhi di Alice.
Viene in mente il “premio di nuzialità” che durante il ventennio mussoliniano veniva elargito da diverse istituzioni governative. Benché subito ritirata, la proposta di Legge della Lega di assegnare un bonus di 20.000 euro alle coppie che si sposano in chiesa firmata dai “poveri” (perché hanno pur dovuto vergognarsene un po’) Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto, merita qualche attenzione.
Il peso ideologico innanzitutto. Per difendere e promuovere la famiglia tradizionale e la religione cattolica (ci mancano però i figli maschi) si è arrivati a pensare di “pagare” una libera scelta di coscienza, rispetto alla quale nessuno Stato e nessuna legge ha il diritto di varcarne il confine. Non bisogna essere illustri costituzionalisti per capire che si tratterebbe di una legge del tutto anticostituzionale, che denuncia una imbarazzante incompetenza giuridica dei suoi firmatari Questo testo, subito riposto sotto il banco (come fanno i ragazzi a scuola con i compiti gravemente sbagliati, oppure copiati, comunque venuti male) rivela una volta di più l’impronta fascista di una parte della Lega e del suo leader naturalmente, che ne ha determinato la svolta reazionaria e che ne rappresenta il prototipo meglio riuscito, e per di più sempre in grande esposizione.
Si pensi al Salvini ministro dell’Interno di pochissimi anni fa, che legittima e anche con un certo livore l’uso delle armi per difendersi dai ladri, che augura ai condannati di “marcire in galera”, che chiede “pieni poteri”... Ci ricordiamo di un certo Traini, leghista, che a Macerata sparava ai “negri”, prima di avvolgersi nel tricolore? E dell’assessore-sceriffo alla sicurezza di Voghera, che finisce per uccidere un immigrato litigioso? E che cosa dire del nuovo segretario leghista di Bologna, Cristiano di Martino, con un “dente di lupo”, simbolo del terzo Reich tatuato sul braccio, stigmatizzato come errore di gioventù? E che in ogni caso ha avuto trascorsi con Casapound?
Chi aveva paura del neofascismo dei Fratelli d’Italia, di fronte alla governista Meloni, immediatamente rivestita di giacca e camicia e pronta a stipulare accordi e compromessi con l’Europa e il mondo intero, si è ricreduto e un poco tranquillizzato. Non altrettanto si può dire invece dei leghisti salviniani, che da anni ormai perseguono una visione razzista e discriminatoria verso i tanti “diversi”, soprattutto poveri.
L’improvvido Furgiuele per giustificare la sua sconcertante sortita, che ha trovato veti nella stessa area di Destra (dove non tutti ovviamente sono estremisti illiberali) ha detto che la proposta voleva essere un incentivo al wedding. Abbiamo capito bene? Oh, certo, in inglese fa meno impressione… Si può confondere e diluire in qualche modo la questione divenuta assai spinosa: un altro autogoal della compagine del “capitano”, sempre più azzoppato. A questo punto potremmo aspettarci perfino la tassa del celibato, di medesima tradizione storica, per chi non si sposa…
Quando la pezza è quasi peggio dello strappo. ◘
di Daniela Mariotti