Martedì, 10 Dicembre 2024

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Storie di ordinaria sanità. Testimonianza

Medico prescrive una riabilitazione, ma l'ospedale non l'ha attivata.

silvia romano2

A seguito di un delicato intervento chirurgico effettuato fuori regione per la lungaggine delle liste d’attesa, al momento delle dimissioni dalla struttura mi veniva prescritta, tra l’altro, la necessaria riabilitazione del pavimento pelvico da prenotarsi presso la struttura di provenienza, cioè a Città di Castello. Inizia così l’iter nei meandri sanitari: prima l’impegnativa del medico curante che chiede la visita al medico fisiatra, poi la prenotazione al C.u.p., e dopo, dopo, dopo, finalmente la visita presso il poliambulatorio di Umbertide, dove un gentilissimo medico fisiatra, consultata la lettera di dimissioni redatta dal chirurgo che mi ha operato, prescrive la riabilitazione da effettuare presso la struttura riabilitativa in via del Salaiolo a Città di Castello, sollecitandomi di recarmi immediatamente presso tale presidio, senza ritornare al C.u.p. per non allungare ulteriormente i termini. Come ovvio, seguo l'indicazione impartitami e mi presento nel servizio indicato, dove mi sento rispondere che loro non sono abilitati a fare tale servizo riabilitativa. Faccio presente che la prescrizione è stata fatta dal medico fisiatra di quella stessa struttura, qui ometto… A seguito di tale precisazione, gentilmente mi viene indicato di recarmi in Ospedale dove, dopo svariate telefonate tra impiegati, mi viene chiesto il numero di telefono attraverso cui sarò informato sul da farsi.

Vista la situazione, mi rivolgo all’ufficio interno dei Diritti del malato, il quale prende in carico la questione e dopo due giorni mi comunica  che, assunte le necessarie informazioni, la competenza sul mio caso non è dell’Ospedale, ma del Distretto. Forse è la volta buona! Mi reco presso il Distretto per il chiarimento definitivo, e la risposta finalmente è arrivata: “Tale riabilitazione non è attiva (non viene fatta) per gli uomini”.

Che dire! Parlatevi tra di voi! E, magari, nel sito della Asl “dove tale servizio è in bella mostra”, toglietelo! Non pubblicizzate prestazioni che non fate. Questo risparmierebbe figuracce di questo tipo e farebbe economizzare tempo e denaro agli utenti, mettendo al riparo anche da qualche imprecazione da parte di Pazienti che sono sempre meno Pazienti verso la superficialità! ◘

di Antonio Guerrini


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