lettere in redazione.
Gentile Direttore,
a seguito della lettura dell’articolo “Politica a Castello. Tutto tace!” ci corre l’obbligo di questa replica per collocare lo stupore e l’imbarazzo che ci ha suscitato. Secondo il vostro redattore Valentino Rocchiana, a Castello il Centro-sinistra sarebbe caratterizzato da un vuoto e da un niente che accomunerebbe tutte le realtà politiche, di governo e di opposizione. Non sappiamo dove abiti e da quale angolo di osservazione guardi la realtà il vostro redattore, ma lo invitiamo ad allargare il campo visivo. Strano che non si sia accorto che in Consiglio comunale sia presente la consigliera di Castello Cambia, Emanuela Arcaleni, prima donna per preferenze e quarta in tutta la città, che nel primo scorcio di consiliatura ha presentato più atti e più provvedimenti di ogni altro singolo consigliere e che dai banchi dell’opposizione interpreta nella maniera più rigorosa possibile il suo diritto-dovere di critica costruttiva e di pungolo al potere, come dimostrano i comunicati e le sedute del Consiglio. Più di 20 sono stati gli atti da lei presentati in appena un anno: dalla stagione teatrale ai bandi per l’estate in città, dalla Tari all’IRPEF per abbassare le tariffe alla Sanità pubblica (sollevando per prima le sue criticità e ottenendo due audizioni dell’assessore regionale), dalla Fondazione Burri alla Rsa, dalla Polisport alle politiche giovanili, da Sogepu alla discarica di Belladanza e alla Sogeco, dal Piano regionale dei rifiuti alle liste di attesa, fino ad arrivare alle Comunità Energetiche la cui mozione è stata approvata all’unanimità, al bando per l’efficientamento degli edifici pubblici, al Cammino di Francesco, alle scale mobili, alle questioni relative al gattile e al canile, e altre ancora. Un lavoro supportato dal gruppo Castello Cambia, che, in piena coerenza con la campagna elettorale, sta operando con un coordinamento di forze e ha organizzato iniziative pubbliche, prima fra tutte quella sul Piano regionale rifiuti, sfidando altre forze, troppo silenti, a seguire. Se si è di orientamento di destra o difensore del potere costituito, si può non apprezzare nel merito tutto questo ed è legittimo. Ma dire che c’è calma piatta, che non si muove nulla e che tutti sono uguali, questo non è ammissibile. Sfidiamo chiunque a trovare un lavoro consiliare altrettanto puntuale. Non riconoscerlo significa essere disattenti o avere uno sguardo un po’ qualunquista. Crediamo sia compito di una rivista come la vostra distinguere per non confondere.
Ps. Aggiungiamo per completezza, l’elenco degli atti presentati.
CdC, 20.11.2022 - Roberto Colombo - Coordinatore e portavoce di Castello Cambia
di Redazione