QUINTA lettera

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CRIMINALITÀ. Dodici lettere per non dimenticare Barbara Corvi.

silvia romano2

Dolce Barbara,

ne è passato di tempo dall’ultima volta che ci siamo viste.

Ricordo ancora con nitidezza, era una fredda domenica di ottobre, tirava  molto vento e tu indossavi un completo pantalone gessato; mai avrei pensato che quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro. Molti ricordi mi legano a te, ne conservo alcuni gelosamente nella mia  mente, nei momenti di malinconia li ripercorro con immenso piacere e       nostalgia. Il nostro è stato un percorso iniziato alla scuola elementare, le marachelle di quella età, i compleanni festeggiati con una semplice merenda e tanti giochi e spensieratezza; poi le scuole medie, due classi diverse, i pomeriggi in piazzetta e al bar a Montecampano; poi le scuole superiori, ci  piaceva marinare la scuola insieme e parlare, quante chiacchiere, quante confidenze, quanta complicità!!!, i giri in motorino, la nostra adolescenza. Poi tu sei cresciuta e maturata in fretta, un marito, due figli, una famiglia; ma non ci siamo mai perse, ricordo con particolare piacere le nostre colazioni notturne, le nostre cene, i tuoi figli piccoli cresciuti con tanto amore, i nostri caffè, i compleanni, la palestra, le fiction.

La tua passione per i bambini piccoli, la mia prima figlia Martina e tu che mi insegnavi come farle il bagnetto e mi davi consigli, che bel periodo, quanto ti piaceva coccolare i bambini.

Ti ho pensato tanto quando Giuseppe è diventato papà, quanto mi sarebbe piaciuto vederti con la tua meravigliosa nipotina, saresti impazzita di gioia.

Mi manchi, mi sarebbe piaciuto condividere con te molte altre cose magari  anche un concerto di Vasco Rossi, il tuo cantautore preferito; mi manca la tua presenza nei momenti di gioia e nei momenti di tristezza.

Vorrei dirti tante cose, ma la tristezza per la tua assenza prende il sopravvento, c’è un vuoto enorme in ognuno di noi, amici e familiari.

Mi piace chiudere gli occhi e stringerti in un lungo abbraccio, è strano ma  mi sembra di sentirne il calore.

Ti voglio bene amica mia

Catia 

a cura della redazione