Lunedì, 11 Novembre 2024

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La tragedia dei migranti

Editoriale.

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Le migrazioni sono un problema globale e non saranno certo i respingimenti, le frontiere o le fughe ad arginare la marea umana che si accalca ai bordi dell’Europa in cerca di una vita migliore o semplicemente di sopravvivere.

L’ineffabile Ministro degli Interni Piantedosi ha scelto di accanirsi sulle organizzazioni umanitarie, colpevoli di soccorrere i naufraghi in mare, e le ha spedite sui porti più lontani impedendo di svolgere il loro lavoro.

Le leggi internazionali impongono la difesa della vita umana quando le persone sono in difficoltà, ma il nuovo decreto governativo spiega che la rotta non può essere deviata per non incorrere in sanzioni amministrative. Così Ocean Viking si è diretta ad Ancona percorrendo 1500 km e nessuna nave è in grado di aiutare chi è in pericolo nel Mediterraneo centrale.

Il centro di coordinamento maltese ha segnalato una barca capovolta nei pressi di Lampedusa, ma nessuno sa niente perché lì non c’era chi potesse soccorrere. Un destino tragico e crudele, come ritornare nell’inferno libico.

Quello che sorprende è che le vedette italiane hanno fatto sbarcare metà dei migranti arrivati l’anno scorso, ma con l’ordine di non parlarne.

Un silenzio informativo totale, senza comunicati stampa, video, foto e nemmeno un bilancio di fine anno. I giornalisti e i cineoperatori sono tenuti lontano dai moli in cui avvengono gli sbarchi. Se il Ministro Piantedosi ha il dente avvelenato con le Ong, non può trincerarsi dietro il silenzio stampa e oscurare il lavoro prezioso del personale della Guardia costiera. Occultare la verità ricorda da vicino i regimi del passato. ◘

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