Arte. Renzo Scopa al premio Marche 2022.
Stanno volgendo al termine le iniziative commemorative per il venticinquennale dalla scomparsa di Renzo Scopa, nato ad Urbino nel 1933 e scomparso a Città di Castello nel 1997 dopo aver qui svolto una proficua attività artistica e creativa.
Già nella scorsa primavera avevamo dato notizia della Mostra “Le metamorfosi dell’anima” svoltasi nell’esclusiva location del Castello di Postignano, al confine tra Umbria e Marche. L’iniziativa, con un ottimo successo di pubblico, ha segnato la ripartenza delle attività espositive dopo il ben noto periodo di stop degli ultimi tempi.
Il 19 agosto scorso Gualtiero De Santi, già professore ordinario di Letterature comparate all’Università Carlo Bo, saggista e studioso di letteratura e cinema, ha tenuto una conferenza dal titolo Immagini, figure e volti presso la Sala del Consiglio Comunale di Urbino, iniziativa promossa dal Comune di Urbino e patrocinata dalla Provincia, in collaborazione con la Pro Loco Urbino e con l’Archivio Renzo Scopa. Il professor De Santi, in tale occasione, ha ripercorso l’evoluzione artistica di Scopa e il suo approccio sperimentale dalle tecniche tradizionali fino alle più innovative, tecniche delle quali oggi possiamo affermare che Scopa è stato un vero precursore con lo sguardo proteso al futuro, anche se sempre ancorato al passato e alle origini di uomo e di artista.
Da ultimo, ma solo dal punto di vista temporale, Renzo Scopa è stato invitato a partecipare al Premio Marche 2022, tra le più prestigiose manifestazioni nazionali di arte contemporanea, inserito all’interno della mostra monografica “Aspetti del disegno negli artisti marchigiani del Novecento”. La mostra, allestita presso la Galleria Civica Albani di Urbino, sarà visitabile fino al 26 febbraio 2023.
È opportuno precisare che il Premio Marche segue in questa occasione due linee: da un lato si propone di valorizzare la ricerca nel campo dell’arte contemporanea in ambito regionale, con una selezione di artisti giovani e affermati con particolari qualità tecnico poetiche, le cui opere sono esposte presso gli spazi del Palazzo Ducale e dall’altro presenta una mostra monografica destinata a illustrare alcuni aspetti del disegno riservata agli artisti marchigiani del Novecento. Proprio in questa sezione si inserisce il nostro concittadino di adozione Renzo Scopa, la cui opera in questi ultimi anni è stata attenzionata da critici e studiosi, in particolare la sua ampia produzione di dipinti e incisioni caratterizzati da un espressionismo esistenziale, raffigurante un lungo percorso della vita con un tratto scarno ed essenziale a volte, e a volte minuzioso e accurato.
Nel dettaglio la mostra ospita opere di una settantina di artisti che ripercorrono storia e tradizione del disegno nella cultura italiana, dai maestri del Rinascimento fino alla scuola tosco-romana fondata sul primato dell’esercizio grafico con particolare attenzione alle dinamiche espressive che, nel Novecento, il disegno ha assunto come strumento progettuale, documentativo e architettonico nella scultura e nella calcografia.
Così le due opere di Renzo Scopa, Progetto per monumento e Padiglione mostra realizzate tra il 1962 e il 1964 con la tecnica matita-china e acquarello su carta Fabriano, sono presenti nella sezione dedicata al disegno per la scenografia, architettura e illustrazione, accanto ai tratti di artisti come Pomodoro e Cucchi, Licini, Garbuglia, Sante Monachesi, e del Premio Oscar Dante Ferretti, tanto per citare alcuni dei nomi più significativi. ◘
di Sabina Ronconi