Miguel Hernández - El chico de Orihuela

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A cura di GIO2 (Giorgio Bolletta e Giorgio Filippi).

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Miguel Hernández Gilabert (Orihuela, 30 ottobre 1910 – Alicante, 28 marzo 1942) è stato un poeta e drammaturgo di particolare rilevanza nella letteratura spagnola del XX secolo. Perito en lunas [Esperto in lune] (1933), è un raffinato ma sterile esercizio di stile alla maniera gongorina, a cui fa seguito l’“auto” (dramma religioso) di ispirazione cristiana Quién te ha visto y quién te ve, y sombra de lo que eras [Chi ti ha visto e chi ti vede e ombra di ciò che eri] (1934). All’influenza del cattolico Ramón Sijé, che segna la prima fase della sua produzione, seguono i contatti con Vicente Aleixandre e Pablo Neruda che contribuirscono sensibilmente all’evoluzione della sua poesia; già con El rayo que no cesa [La folgore incessante] (1936) le forme classiche si aprono a toni più personali e ad emozioni violente. Durante la guerra civile milita nelle file della Repubblica, portando a sostegno della lotta antifranchista i poemi bellici di Viento del pueblo [Vento del popolo] (1937) e i drammi riuniti in Teatro en la guerra [Teatro nella guerra](1937); più personale e riflessiva la raccolta El hombre a cecha [L’uomo a caccia] (1939). In seguito alla vittoria falangista è condannato alla pena capitale, poi commutata in 30 anni di carcere. Muore in prigione, senza adeguate cure mediche, di tubercolosi. All’ultima fase della sua produzione appartiene il Cancionero y romancero de ausencias [Conzoniere e romancero di assenze] (pubblicato postumo nel 1958), in cui la sofferenza personale è cantata con toni commoventi, ma sempre con grande rigore ◘

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Trad di Giorgio Bolletta