Martedì, 10 Dicembre 2024

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Pace-cura

L’Italia ripudia la guerra.

silvia romano2

In Umbria 900 tra ragazze e ragazzi in 26 diverse località seguono un itinerario inserito nel Programma Nazionale di Educazione Civica e di cura delle giovani generazioni.

In questo caso denominato Per-la-pace. Con-la-cura ed elaborato dalla Rete Nazionale delle Scuole di Pace*: 16 Istituti comprensivi e omnicomprensivi, 3 Istituti secondari superiori, 3 Direzioni didattiche. Al quadro si aggiunge anche l’Università per stranieri di Perugia.

Quasi una scommessa che cerca di recuperare decenni di trascuratezza che ha lasciato alla buona volontà e all’intelligenza dei singoli docenti qualsiasi iniziativa che puntasse a una sorta di alfabetizzazione civica delle cittadinanze future.

Un’attività che mette al centro di tutta l’azione didattica il valore del rispetto e della comprensione reciproca, a partire dai piccoli gesti quotidiani, quelli su cui invitano a riflettere i due “quaderni” pensati per due diversi segmenti anagrafici, 10-14 e 15-18.

Diciamolo una volta per tutte: non esiste l’Educazione civica come materia scolastica, magari con i compiti a casa. Non è una disciplina da mandare a memoria. Piuttosto è un gesto che vorrebbe alimentare una consapevolezza evoluta nei confronti della “politica”, intesa come intreccio di relazioni nella polis da cui è impossibile sottrarsi.

È lo sguardo che attraversa tutte le conoscenze e i saperi di un individuo e di una intera comunità. Qualcosa da agire quotidianamente e praticare con cura. Se abbiamo letto bene è questo il senso del progetto Scuole per la pace. Del programma, di cui andremo a dire, una tappa importante l’abbiamo conosciuta già: l’’incontro con seimila studenti (da 19 regioni) di Papa Francesco a Roma il 28 novembre 2022. Proprio su queste pagine ne ha scritto Alessandro Vestrelli.

Travolti come siamo da smarrimento, inquietudine e sfiducia per tutto quanto sta accadendo in questo nostro piccolo pianeta, sempre più urgente si fa la necessità di liberare intelligenze ed energie positive. Per sentirci artefici della nostra vita dobbiamo, ogni giorno, imparare a cogliere la complessità che respiriamo. Se di questa consapevolezza si impregna lo studio affrontato a scuola, anche la nostra esigenza di cittadinanza globale diviene strumento per “imparare a fare la pace quando non c’è”. Di questo progetto didattico fanno parte dei quaderni piacevolmente colorati che stanno a ricordarci: il saluto è già un importante gesto di pace e come fare attenzione a quello che si dice.

Ascoltare, agire con delicatezza, avere coraggio è dire a qualcuno: io ho cura di te. Prenderci cura di questa nostra Terra, di quanti la abitano è aver cura della nostra casa. Un giocoso percorso civico, quello dei quaderni Facciamo pace che arriva fino alla nostra Carta Costituzionale al suo perentorio articolo 11, “L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA”, che risuona sempre più fievole nelle aule sorde del Parlamento. ◘

*  La Rete nazionale delle Scuole di Pace è sostenuta da: Comitato Promotore Marcia PerugiAssisi, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Tavola della Pace, Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e Cattedra Unesco “Diritti Umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova, Scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà EIS” della Lumsa (Roma). 

http://www.lamiascuolaperlapace.it/pubblicazioni-quadernoesercizipace/

di Giorgio Filippi


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