INFRASTRUTTURE. E78, una strada che non riesce a trovare la via giusta.
Solo in un Paese come il nostro poteva essere pensata una strada come la E78, costruendo un traforo sull’Appennino (la Guinza) a una altitudine superiore ai 600 metri, e poi porsi il problema di collegarvi tracciati sia dalla parte umbra che dalla parte marchigiana. Dopo un letargo durato alcuni anni, l’arteria più incompiuta d’Italia ha ripreso a pulsare con i soldi del Pnrr grazie a cui sono state avviate le progettazioni dei lotti necessari al suo completamento. In Umbria sono due: il tracciato da Ville Monterchi allo svincolo della frazione Selci di San Giustino e il tracciato che da Selci ricongiunge al traforo della Guinza.
Ma la situazione si è ancora una volta impantanata, perché l’Anas ha sottoposto ai Sindaci interessati uno studio con diverse ipotesi di attraversamento del territorio umbro, che non hanno certo rasserenato i loro animi. Il Commissario straordinario ha in ogni caso già scelto il tracciato in questione, cosa che ha fatto salire la tensione. Il rischio quindi che si apra un ennesimo braccio di ferro tra istituzioni e tra cittadini e istituzioni è sempre dietro l’angolo.
Dello studio presentato dall’Anas il 15 novembre 2022 si prendono in considerazione le ipotesi più accreditate per ricongiungere il tratto che da Selci porta alla galleria Guinza, il più complicato per la natura orografica del territorio. Abbiamo presentato le varie ipotesi in maniera didascalica per facilitare la comprensione dei vari percorsi praticabili secondo l’Anas. I punti critici riguardano il superamento delle frazioni di Selci e Lama nonché della zona di Colle Plinio, oltre al tunnel sotto Citerna che, per ora, non trattiamo.
Come si può costatare dalle varie schede, tutti i percorsi presentano gradi più o meno elevati di criticità dovute alla franosità dei terreni, alla particolare conformazione geografica della Valle del Tevere, agli attraversamenti ravvicinati di ferrovia e strada statale, al superamento delle due frazioni di Selci e Lama, alle presenza di vaste aree di interesse archeologico, ecc. L’unica soluzione che non è stata presa in considerazione, e che questo giornale propose già molti anni fa, riguarda la possibilità di innestare la E78 nella E45 all’altezza di Sansepolcro, compiere un percorso a ritroso fino a Regnano e da qui ripartire per verso Vallurbana e al traforo della Guinza.
Il progetto della galleria della Guinza risale al lontano 1980, il completamento del foro della prima canna è stato portato a termine nel 2004 per poi lasciarlo incompiuto allo stato grezzo per altri vent’anni, sostenendo allora un costo di 500 miliardi di lire. Un progetto inutile, abbozzato e lasciato lì come a porre un punto fermo a significare che la E78, prima o poi, a tutti i costi, dovesse comunque passare per quel foro. In aggiunta in territorio marchigiano si partiva a costruire quattro km di strada a quattro corsie fin quasi a Mercatello sul Metauro, strada che attualmente è quasi sepolta dai rovi.
Una pietra miliare inamovibile era stata posta, ora il problema era come raggiungere la Guinza, con un tracciato che collegasse la Fano-Grosseto, arenata presso le Ville di Monterchi, incrociando la E45, strada già allora piena di acciacchi, progettata al risparmio, senza corsie d’emergenza e con viadotti per valicare l’Appennino a Verghereto in perenne precario equilibrio.
Ora verranno comunque ripresi i lavori per adeguamento alla viabilità del foro già realizzato, per il resto si vedrà. ◘
COMMISSARIO STRAORDINARIO PER GLI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI
SULLA E78 “GROSSETO-FANO”
(DPCM 16/04/2021)
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DISPOSITIVO N. 2/2023 (24/02/2023)
Approvazione del progetto definitivo dell’intervento AN58 “Itinerario internazionale E78 Grosseto Fano.
Tratto Selci Lama (E45) - Santo Stefano di Gaifa. Adeguamento a 2 corsie della Galleria della Guinza (lotto 2) e
del tratto Guinza-Mercatello Ovest (lotto 3). 1° stralcio. Opere di completamento” – CUP: F71B16000460001.
…..
1. completamento del fornice già realizzato della galleria della Guinza, di lunghezza pari
a circa 6 km, con opere di finitura (pavimentazioni, barriere, etc.) ed impianti;
2. completamento delle opere già realizzate tra la galleria della Guinza e Mercatello, per
uno sviluppo complessivo di circa 4 km, con opere di finitura (pavimentazioni, barriere, etc.);
3. realizzazione delle opere di connessione del tratto di strada già realizzato con la
viabilità esistente: intersezione lato Umbria con la S.P.200 ed intersezione lato Marche con
Via Cà Lillina, mediante 2 rotatorie e adeguamento in sede di parte della viabilità Cà Lillina;
- nello specifico, sul tratto Selci Lama (E45) - S. Stefano di Gaifa il progetto riguarda il 2° lotto, che
comprende la Galleria della Guinza e la realizzazione delle opere di connessione con la SP200 lato
Umbria, e il 3° Lotto, che comprende tutte le opere dall’uscita della Galleria della Guinza sul lato
Marche, fino al termine dell’intervento;
ecc. ecc. ecc.
Ma ANAS aveva già dichiarato che:
«L’attuale arteria provinciale(SP200) ha caratteristiche plano‐altimetriche assolutamente inidonee a svolgere il compito prefisso...»
Peraltro la sua parte pianeggiante si svolge lungo un percorso che nel tratto iniziale non realizza un utile collegamento con la rete viaria nazionale rappresentata in loco dalla E45
In un documento recente, presentato separatamente a tutti i Sindaci dei Comuni umbri interessati, ANAS analizza le varie proposte di tracciato che nel tempo si sono succedute, per raggiungere la galleria della Guinza, e per voce del Commissario Straordinario comunica la scelta definitiva del tracciato che lo stesso Commissario intende adottare. Soluzioni proposte che partirebbero tutte dallo svincolo di Selci-Lama, una volta che la E78 fosse arrivata lì.
Reportage di Fazio Perla