RUBRICA. E SIA POESIA…
In Aprile vi abbiamo già parlato di Leila e abbiamo raccontato un po’ di lei presentando due suoi scritti: Come in uno specchio e Naufragio. Ora, dato che lei ce ne aveva affidati altri due, abbiamo deciso di far conoscere anche questi che destano spunti di riflessione e contribuiscono a dare un’immagine più completa di questa quattordicenne italiana, nata in Italia da genitori immigrati dal Marocco.
Anche precedentemente, con linguaggio giornalistico è stata usata la medesima espressione: “di seconda generazione” ma leggendo e riflettendo sopra i versi Gioventù-Adolescenza” si comprende quanto sia per niente accettabile questa espressione che sottolinea il suo senso di solitudine, di mancanza di dialogo, di ignoranza del mondo, di estraneità anche dai suoi coetanei. (Oggi nessuno a Nord d’Italia proverebbe a distinguere come immigrati di seconda o terza generazione i figli e i nipoti e i bisnipoti degli Italiani che si spostarono per portare il loro lavoro e le loro vite dal Sud al Nord. Perciò continuando a identificare gli immigrati stranieri di oggi in questo modo, accentuiamo un’idea di estraneità e di subalternità). Tutto quello che Leila prova sono mali comuni a tutti gli adolescenti, ma in lei è più doloroso capire che la sua generazione ‘’non sa nulla e niente trasmette’’.
La chiave di volta della poesia è tutta qui.
Sì l’adolescenza, sì la solitudine, sì l’estraneità che sono tipiche dell’età, accentuate tutte anche dal fatto di essere figlia di immigrati e il male è anche nei suoi coetanei, figli di prima o seconda generazione e anche negli stessi coetanei Italiani che vivono “in una bolla che scoppia ogni secondo” e che non sopportano il male e che lo fuggono.
Non sono inoltre capaci di “trasmettere, di donare” ossia di far passare negli altri: sentimenti, caratteristiche morali, idee e cognizioni. A questo, Leila si ribella, vuol creare “qualcosa di bello”, vuole farlo con tutte le sue forze nascondendo anche la sua amarezza e la sua disillusione e continuerà con accanita ostinazione.
È avvincente leggere che lei vuole opporsi a qualsiasi finzione che le venga imposta dalle leggi della convivenza, tanto da dovere spesso sentirsi colpevolizzata, perché vuole rimanere se stessa nonostante tutto e tutti. Mente e cuore insieme devono essere in lei un tutt’uno, devono darle forza contro chi le vuole fare del male e devono aiutarla a sognare un mondo di verità, perché solo così riuscirà a creare e a trasmettere qualcosa di bello. ◘
Redazione