Martedì, 19 Marzo 2024

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Lettera da Babele - Restiamo Umani

restiamo umani1Tamara Lenier è in con­tenzioso con l’Università di Harvard. Tamara Le­nier è una donna afroa­mericana. L’Università di Harvard si chiama così perché è stata finanziata nel 1636-38 da John Harvard. Tamara Lenier ha evidentemente dei genitori, dei nonni, dei bisnonni, dei bis-bi­snonni. Il bisnonno e la nonna di Tamara (Renty il padre con Delia, sua figlia) sono stati fotografati nel 1850: nudi dalla cintola in su.

Erano stati rapiti in Congo, ven­duti come schiavi, trattati come animali. L’Università di Harvard ha quelle foto, e le aveva com­missionate per l’appunto a uno zoologo, Louis Agassiz. Si noti: non un antropologo, ma uno zo­ologo. John Harvard era un pa­store protestante e l’Università si trova presso Boston: una perfetta sintesi dell’America wasp: bian­ca, anglosassone, protestante. Tamara vuole le foto, l’Università le nega. Le foto erano state scat­tate per dimostrare la superiorità della razza bianca. Renty ha il corpo con i segni delle frustate, Delia particolarmente umiliata. Si trova ne https://www.democra­cynow.org/2019/3/29/the_world_is_watching_woman_suing.

Come è stato possibile che tanti generosi benefattori abbiano fi­nanziato prestigiose Università con soldi che provenivano dal traffico di schiavi? Come è stato possibile che illustri professori universitari abbiano prodotto dotti studi per dimostrare l’esi­stenza delle razze e la loro supe­riorità/inferiorità? Come è stato possibile che i rivoluzionari fran­cesi non abbiano incluso i neri nella loro scintillante Fraternité,  che gli illuminati estensori della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti abbiano scritto “Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati egua­li; che essi sono dal Creatore do­tati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governa­ti” – salvo non includere intere categorie di uomini nella loro de­finizione, costruendo un sistema che legalizza la schiavitù?Naturalmente la reazione im­mediata è di sconcerto e di con­danna del passato – condanna e sconcerto che non possiamo non condividere.

C’è un’altra riflessio­ne, meno immediata ma più pro­fonda, che non deve sfuggirci. Se nel passato sono state possibili contraddizioni così evidenti (ma non viste), così profonde (ma trattate superficialmente), non è che oggi siamo ciechi davanti a contraddizioni evidenti? Uscire dal pregiudizio non è un fatto automatico o semplice. Richiede attenzione, informazione, cura, sensibilità, condivisione, fati­ca. Vittorio Arrigoni conclude­va ogni suo articolo con la frase «Restiamo Umani». Ha pagato crudelmente la sua passione per la giustizia e la pace. “Restare umani” non è scontato, occorre sceglierlo giorno per giorno.

di Anselmo Grotti


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