Viviamo il tempo dei cri mini di massa contro le popolazioni e contro la natura.
Viviamo il tempo dei cri mini di massa contro le popolazioni e contro la natura. E viviamo il tempo dei criminali di Stato, senza legge, ognuno con il proprio dio come feticcio e vergognosamente impuniti. Espressione di quella civiltà dell’homo sapiensdemens, oggi molto invecchiata e sull’orlo del collasso (forse già collassata), che si è inventata una verità assoluta fondata sul determinismo economico-finanziario, sulla materializzazione di tutte le cose, sull’accumulazione a qualsiasi costo contro le persone e contro la natura. E difesa dall’irraggiungibile anonimato di società multinazionali e grandi gruppi finanziari, che hanno bilanci e poteri ben superiori agli Stati e ai governi. Il vecchio mondo fondato sull’equilibrio Usa-Urss e sulla mediazione tra singoli Stati, quello che nel dopoguerra aveva determinato la creazione dell’Onu, oggi non c’è più. E non ce n’è neppure uno nuovo. Viviamo un interminabile intermezzo segnato da un vuoto pericoloso in un mondo sempre più ingiusto e anarchizzato, con un sistema tripolare (Usa, Cina, Russia) che ha sostituito quello bipolare dei decenni ‘50/’90.