Mercoledì, 01 Maggio 2024

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Pianesi: accuse infondate ed esagerate

Lettere in redazione.

la guerra dimenticata i mass shooting mese dicembre 2021 2

Alle critiche che muove – a nome delle vittime di Upm (Un Punto Macrobiotico) – il signor Mauro Garbuglia a quanto io avevo scritto in riferimento alla conclusione della vicenda giudiziaria riguardante Mario Pianesi, ha risposto, in modo esauriente e puntuale, il direttore de l’altrapagina. Non è quindi il caso di occupare altro spazio con ulteriori argomentazioni.

Sorprende piuttosto, dopo la captatio benevolentiae proferita nel nome di Enzo Rossi (chissà quale gola profonda lo abbia informato dell’esistenza de l’altrapagina e della sua storia), che il signor Garbuglia continui a ignorare, o a fingere di ignorare, la portata e la gravità delle accuse che erano state rivolte a Mario Pianesi dagli inquirenti e dal controcanto del coro mediatico di giornali e di televisioni che si era a suo tempo scatenato. Una macchina del fango orchestrata allo scopo di accusare il “guru” di aver deliberatamente avvelenato e ucciso la moglie (morta invece per cause naturali) e dalla smania di vederlo comparire sul banco degli imputati, colpevole di reati quali l’associazione a delinquere, illeciti tributari e riduzione in schiavitù.

Lo ripeto: una montagna che ha partorito il topolino del patteggiamento sul reato di abuso di professione medica (consigli su norme dietetiche dalle quali Pianesi non ha tratto alcun motivo di lucro) e del patteggiamento su quello di violenza privata, al quale il collegio difensivo era addivenuto in considerazione dei tempi biblici che si prospettavano per la chiusura del processo.

Una macchina del fango, se ne faccia una ragione il signor Garbuglia, alla quale non abbiamo portato acqua convinti, come siamo, della validità della esperienza e della pratica promossa da Pianesi, della cui validità e notorietà in campo medico e scientifico non si può disconoscere il merito, come stanno a provare sperimentazioni, studi e attestati provenienti da più parti del mondo. Ma non abbia timore.

Vogliamo rassicurare lui e quanti sono stati folgorati sulla via di Damasco, dopo che per lustri sono stati parte organica della Associazione Upm, che non ci identifichiamo in alcuna delle tribù alimentari che con alterne vicende calcano la scena, e che non siamo parte della “guerra santa” che ha – come ha scritto Marino Niola – nei guru delle diete i suoi Savonarola.

Attenti piuttosto a considerare quanto i cambiamenti climatici, al tempo della pandemia, e la crescente penuria di risorse, dall’acqua alla terra da coltivare, ci costringano continuamente a decidere cosa mettere nel piatto per non aggravare lo stato di salute nostro e quello del pianeta.

di Maurizio Fratta


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