Venerdì, 26 Aprile 2024

libreria acquista online

Si cominci lo spettacolo

SENSOINVERSO.

silvia romano2

È stato sufficiente cambiare nome ad alcuni ministeri di punta e per magia già si respira aria nuova. Al Ministero della Pubblica Istruzione è stata aggiunta la parola “merito”, all’Agricoltura “della Sovranità alimentare”, all’Ambiente “e della Sicurezza energetica”, alla Famiglia e Pari opportunità “la Natalità”, agli Affari europei “e della coesione territoriale e del Pnrr”. E d'ora in poi la Presidente del Consiglio sarà il Presidente del Consiglio e il Paese la Nazione. Con questa "rivoluzione" linguistica Meloni ha blindato il suo esecutivo onde evitare scostamenti, non di bilancio – quelli verranno dopo –, ma di linea politica. Ma ci sono anche varianti geografiche sul tema: per esempio spicca, di nuovo conio, il Ministero per il Sud e per il Mare, ovviamente! Il sud senza il mare sarebbe come Milano senza nebbia o Venezia senza gondole, Salvini senza immigrati o Berlusconi senza olgettine. Però non si è tenuto conto che nel sud ci sono anche ‘ndrangheta, Mafia e Camorra, e forse sarebbe stato meglio chiamarlo Ministero contro la criminalità. Anche se i napoletani avrebbero preferito il Ministero della tarantella con variante alla pizza.

Nei nomi il Presidente Meloni ha impresso il sigillo del suo cambiamento. Processo già iniziato con “è finita la pacchia” e poi passando dal putinismo all'atlantismo, dall'antieuropeismo all'europeismo, da Mussolini Benito a Ignazio Benito, da Dio, Patria e Famiglia, una e indissolubile, a dio, patria e famiglie, plurime, allargate e riciclate, ma tutte immacolate.

Si comincia dunque dalla scuola che sfornerà meritevoli imprenditori, dalla sovranità alimentare grazie a cui mangeremo solo minestroni, chianina e insalata a chilometro zero, dalla natalità di giovani virgulti italici, sovranisti dai piedi alla cima dei capelli, per riappropriarci di quella autarchia che ci manca da così lungo tempo.

D’altra parte ha vinto la Destra, e come dice la ministra Santanché: «…chi paga comanda… », e quindi «non bisogna disturbare chi vuol fare...». I soldi, ovviamente! Non a caso si è portato il tetto del contante a 10mila euro sonanti, poi diventati 5mila euro bastanti perché ciò favorisce i poveri che non li hanno mai visti, e non gli evasori che per non farli vedere li portano all'estero. Tale scelta sostituirà il reddito di cittadinanza, inadeguato a sconfiggere la povertà e poi deprime i ricchi perché non possono farci la cresta. E aperte le porte, liberi tutti: Salvini vuole il ponte sullo Stretto, Zaia l'autonomia del Veneto, Berlusconi la dose minima quotidiana, proibizione dei Rave party, Predappio, sottosegretari neo-nazi-post-fascisti, il ritorno dei no-vax, la Bergonzoni, che non legge libri, nominata sottosegretaria alla cultura... Se il buongiorno si vede dal mattino, si può dire che lo spettacolo è iniziato. 

Redazione


Editoriale l'altrapagina Soc. Coop.
Sede Legale: Via della Costituzione 2
06012 Città di Castello (PG)
Responsabile: Antonio Guerrini
Info Privacy & Cookie Law (GDPR)

Seguici anche su:

Dati legali

P.IVA 01418010540
Numero REA: pg 138533
E-mail: segreteria@altrapagina.it
Pec: altrapagine@pec.it
ISSN 2784-9678

Redazione l'altrapagina

Telefono: +39 075 855.81.15
dal Lunedì al Venerdì dalle 09.00 alle 12.00