Umbertide, scuola d'infanzia "Marcella Monini" - L'aula dei travasi
Una collaborazione con la Libera Università di Bolzano nata tre anni fa quella che sta facendo della scuola d'infanzia "Monini" di Umbertide un polo di innovazione dalle caratteristiche insolite: al percorso didattico ispirato al metodo "senza zaino" si è affiancata una ricerca - azione centrata sul potenziamento dell'azione didattica grazie alla presenza di essenze vegetali all'interno e in prossimità degli spazi scolastici. Il tutto sulla scorta dell'esperienza, sviluppata a Bressanone (Bz), del laboratorio "Eden".
Raffaella Reali, dirigente del secondo Circolo didattico di Umbertide, ci mette a disposizione questo articolo: descrive l'esperienza di cui è protagonista la comunità educante che sta crescendo nella cittadina che è la porta sud dell'Alta Valle del Tevere.
Possono le piante rappresentare un potente mediatore didattico alla scuola dell’infanzia?
L’introduzione degli elementi vegetali nelle aule scolastiche può definirsi un viatico al ripensamento dell’utilizzo degli spazi indoor generando innovazione?
Sono queste le domande che hanno caratterizzato la ricerca- azione che ha visto collaborare la
Scuola dell’infanzia “Monini” del secondo Circolo didattico di Umbertide e la Libera Università di Bolzano in un percorso annuale conclusosi con un convegno “a più voci” di cui riferiamo nella seconda parte di questo testo..
Umbertide, scuola d'infanzia "Marcella Monini" - Progetto "In ricerca per generare comunità educanti verdi".
L’avvio della ricerca-azione
Abbiamo accettato la sfida dell’introduzione degli elementi vegetali all’interno delle nostre aule
scolastiche, aprendo letteralmente le porte alla pacifica invasione delle piante nelle sezioni delle scuole dell’infanzia, a seguito della partecipazione, nel novembre 2022, all’evento inaugurale del laboratorio Eden a Bressanone, presso la facoltà di Scienze della formazione della libera Università di Bolzano, attivo nella documentazione e nell’accompagnamento di ricerche e percorsi didattici sul tema dell’Educational Environment with nature. In quella occasione la professoressa Beate Weyland e la dottoranda Giusi Boaretto hanno promosso scambi di esperienze in sessioni parallele coinvolgendo, in una esperienza generativa e plurale, docenti, accademici, architetti e industrie del design: una intera comunità in ricerca esplorativa intorno al binomio spazi educativi e piante.
Da quell’ esperienza si è sviluppato poi il percorso di ricerca - azione suggellato da una convenzione tra la nostra scuola e la Libera università di Bolzano; più propriamente si è trattato di una form-azione caratterizzata da incontri periodici di proposte e restituzione che ha interessato l’intero arco scolastico: incontro collegiale kick off, costituzione del gruppo di lavoro, messa a punto di strumenti per il monitoraggio, incontri focus e meeting di check.
I presupposti nel Piano dell’offerta formativa
Il percorso alla scuola dell’infanzia Monini si è innestato nella tradizione didattica del secondo Circolo di Umbertide che si “propone di formare nuove generazioni competenti e responsabili, che contribuiscono ad uno sviluppo sostenibile, così come espresso negli obiettivi dell’Agenda 20-30” (estratto del PTOF). La scuola riconosce appieno lo stretto legame tra benessere umano e salute dei sistemi naturali, promuove inoltre le Linee guida di Educazione civica in merito all’educazione alla salute. In questa prospettiva l’accoglienza delle piante nelle scuole influisce nella trasformazione e creazione di spazi educativi improntati al benessere, al comfort e all’appartenenza. La progettazione e la riqualificazione degli spazi interni ed esterni delle scuole, nonché la valorizzazione degli spazi connettivi nella prospettiva della creazione di un “paesaggio di apprendimento” mutuato dall’’ esperienza Senza Zaino, rende possibile la realizzazione di attività di educazione alla cura e alla salvaguardia del nostro pianeta. Negli anni il Circolo si è dotato di orti e serre per avviare percorsi laboratoriali che focalizzano l’ambiente quale dispositivo pedagogico finalizzato a promuovere una didattica personalizzata, cooperativa ed inclusiva, avviando a compiti autentici e significativi che travalicano i limiti delle discipline.
Umbertide, scuola d'infanzia "Marcella Monini" - Tavolo dei semi
La presenza verde generante
La prima trasformazione dello spazio alla scuola dell’infanzia, in seguito all’introduzione di piante in vaso, è avvenuta modificando la destinazione d’uso di una normale sezione in “Aula Eden” , luogo per esperienze sensoriali e tattili con materiali non convenzionali, laboratorio di travaso e creazione di talee a cui si accede attraverso lo sfregamento naturale di foglie di bambù. Fin da subito l’aula ha assunto una connotazione liquida, mostrandosi in perenne trasformazione nel corso delle stagioni, grazie all’intervento dei bambini che attraverso i loro giochi ne hanno modificato il lay out; spesso l’aula verde diventa rifugio privilegiato per i piccoli con bisogni educativi speciali, caratterizzandosi quale angolo del benessere e comfort zone. Di seguito, nella grande “Piazza dei diritti” all’ingresso della scuola, nei corridoi ed in altri spazi connettivi, sono stati attivati laboratori ispirati ai cinque sensi: “ La tana delle meraviglie”, il “Laboratorio degli antichi odori e sapori”, ”Tocco e ritocco” e la “Biblioteca delle piante in ascolto”, che esaltano la dimensione multidisciplinare dell’apprendimento, proponendo attività in linea con lo sviluppo dei vari campi di esperienza in un “intreccio vegetale” generativo .
La pianta diviene pertanto elemento propulsore di giochi ed attività nei quali confluiscono in forma trasversale l’arte, l’educazione linguistica, il mondo dei numeri e delle quantità, la sfera della fisicità e del movimento, la creatività.
Attraverso la presenza delle piante si è innescato un meccanismo di “postura”, di “habitus
di attenzione” verso il mondo, portando i bambini a notare dettagli e avanzare congetture;
dall’osservazione sono nate le domande che sostanziano la dimensione euristica dell’apprendimento possibile, anche e soprattutto, nella scuola dell’infanzia.
Le piante, che strutturalmente non sono dei materiali didattici organizzati, non possedendo una specifica intenzionalità, si sono dimostrate, durante il percorso di ricerca-azione, attivatrici di percorsi non omologati, facilitatrici di esperienze “auto-irroranti”, agli antipodi della “dieta di materiali predigeriti” di cui si lamenta Dewey .
Umbertide, scuola d'infanzia "Marcella Monini"
Promozione del rispetto e della cura
Tutte le componenti della comunità scolastica, alunni, docenti, collaboratori, famiglie, sono state investite di una responsabilità diretta nei confronti del benessere delle piante attivando azioni di presa in carico delle stesse mediante routine che si sono consolidate durante tutto il periodo della sperimentazione. A supporto dell’evidenza empirica, la valutazione in itinere dei docenti ha messo in luce quanto si siano accresciuti, nei bambini, il senso di autonomia, la dimensione empatica e l’atteggiamento di cura, competenze sviluppate dalla presenza degli elementi vegetali e dalla creazione di ambienti educativi green.
La pianta, all’interno del paesaggio della classe, è divenuta essere vivente compartecipe dei ritmi quotidiani delle sezioni; i bambini si sono rivolti agli elementi vegetali in forma spontanea includendoli nel gioco simbolico. Al termine dell’anno scolastico della scuola dell’infanzia, i bambini interessati al progetto hanno custodito nei mesi estivi la propria pianta a casa per poi riconsegnarla, il primo giorno della scuola primaria, al grado successivo, quale elemento simbolico di continuità. In una visione allargata, le azioni di comprensione dei sistemi naturali che li circondano hanno indotto i bambini a conoscere per rispettare , sensibilizzandoli alla tutela dell’ambiente ed innalzando il grado di consapevolezza nei confronti della sostenibilità ambientale.
Per generare comunità educanti verdi serve il dialogo tra scuola, università e territorio
La scuola dell’infanzia “M. Monini” di Umbertide, a conclusione dell’iter di collaborazione tra la direzione didattica secondo Circolo di Umbertide e la Libera Università di Bolzano, è stata la sede del convegno “In ricerca per generare comunità educanti verdi: "Scuola, università e territorio in dialogo” (13 gennaio 2024) la cui curatela scientifica è stata affidata a Beate Weyland, docente associata di didattica generale, e Giusi Boaretto - dottoranda - che ha presentato un accurato report della ricerca - azione.
La formula tripartita degli interventi ha voluto mettere in luce il ruolo sinergico delle scuole, degli atenei e delle realtà imprenditoriali del territorio nella costruzione di percorsi legati al tema dell’ educazione ambientale rivolti alle nuove generazioni. In tal senso l’esperienza del nostro circolo si è legata alla realtà dell’Istituto comprensivo Senza Zaino “Daniele Spada” di Sovere (Bergamo), da anni impegnato nella realizzazione di un’innovativa didattica green, in prospettiva sia indoor che outdoor. Il Dirigente Salvatore Lentini ha presentato una dinamica istituzione scolastica, all’avanguardia nel costante dialogo con le realtà territoriali (enti pubblici, volontariato, associazioni) per promuovere esperienze ambientali; la messa in atto di una strategia educativa versatile basata sulla pedagogia attiva e sull’apprendimento esperienziale applicato.
Umbertide, scuola d'infanzia "Marcella Monini" - Riunione plenaria del 13 gennaio 2024
Dal canto suo la professoressa Weyland ha ricordato come Edenlab nasca per rispondere alla richiesta di trasformare, innovare e migliorare gli spazi della scuola attraverso l’inserimento delle piante, portatrici di benefici non solo dal punto di vista estetico, ma anche sociale ed educativo. L’obiettivo è quello di realizzare ambienti educativi, come alla scuola "Monini", in cui siano documentate, accolte e stimolate attività che potenzino l’interazione attiva con le piante, in cui si possa promuovere una didattica improntata alla ricerca e all’esplorazione creativa, che sostenga la dimensione ludica veicolata da materiali didattici autorealizzati dagli studenti e dagli insegnanti. Lorena Rocca, docente associata di Geografia umana all’Università di Padova, illustrando il progetto “Mariniamo la scuola”,esperienza formativa attraverso la pratica della vela nata come attività di prevenzione della dispersione scolastica, ha voluto dimostrare come uscire dall’aula in una prospettiva di outdoor education possa proporre un diverso rapporto con le discipline scolastiche, in primis la geografia.
Umbertide, scuola d'infanzia "Marcella Monini"
Nel corso della mattinata sono poi intervenuti anche Alessia Scarpocchi, direttrice Strategie Digitali di Aboca Group e Marika Pecorai, coordinatrice dei progetti museali di Aboca Museum, Rino Dini, sales manager per Gonzagarredi Montessori e Matteo Baldelli, presidente della Molini Popolari Riuniti, che hanno testimoniato l’attenzione delle aziende a vocazione green verso le esigenze di quelle scuole che si pongono come obiettivo lo sviluppo delle competenze contenute nel GreenComp. Gli oltre cento iscritti al convegno, tra docenti, dirigenti scolastici e professionisti, nella seconda parte della giornata hanno avuto la possibilità di partecipare a quattro attività laboratoriali: dalla “Robotica educativa e green”, con l’insegnante Nadia Battistoni, ai “Curricula orizzontali e verticali verdi”, percorso curato dalla dottoressa Boaretto, passando per le “Passeggiate sonore” della professoressa Rocca e il laboratorio “Giocare con le piante” proposto dalla professoressa Weyland. Nelle intenzioni dei promotori il convegno ha significato il punto di avvio per la costituzione di una rete educante verde sempre più ampia, in grado di coniugare “ dentro” e “fuori” in un rapporto virtuoso che, se coltivato con attenzione e rispetto, potrà permette lo sviluppo di relazioni di prossimità sempre più strette con il mondo vegetale per insegnare a procedere “con” e non “contro” natura.